Continua la battaglia dei precari La Gelmini: i sindacati mentono
ROMA Non si placa la protesta dei precari della scuola continuano a manifestare in tante città d’Italia, come a Milano, Napoli, Benevento, Palermo dove un gruppo di lavoratori ha continuato lo sciopero della fame e uno di loro è finito in ospedale. Al loro fianco si sono schierati i sindacati e le forze dell’opposizione: il segretario Pd, Dario Franceschini, è salito sul terrazzo dell’ufficio provinciale di Benevento dove da giorni manifesta un gruppo di precari. Dalla loro parte anche l’arcivescovo di Benevento. Oggi è in programma un incontro a viale Trastevere. E i sindacati stavolta vogliono fatti concreti. Da settimane i tecnici stanno lavorando a una proposta che dovrebbe andare incontro alle esigenze almeno di una fetta di precari, quelli che hanno avuto un incarico annuale nel precedente anno scolastico e rischiano di non averlo quest’anno. L’ipotesi è quella di garantire a queste persone un «contratto di disponibilità», attraverso un mix di risorse (Inps, Welfare, Regioni), che sostenga sia il reddito sia la permanenza nel lavoro. Sono già diverse le Regioni e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha confermato che assieme alla collega dell’Istruzione sta lavorando per trovare una soluzione. Ma i rapporti tra viale Trastevere i sindacati restano roventi: il ministero dell’Istruzione ha contestato le cifre diffuse in questi giorni sul numero dei precari: «I numeri dei sindacati sono enormemente diversi dalla realtà sostiene il ministero . La razionalizzazione del sistema scolastico ha riguardato 42mila unità di personale. Considerato però che quest’anno sono andati in pensione 32mila docenti, in realtà si ferma a meno di 10mila il numero di insegnanti non in ruolo a cui non sarà riconfermata la supplenza». Secca la risposta da Cigli e Cisl: i dati diffusi sono quelli diffusi dallo stesso ministero ai tavoli di confronto. Infine, il Codacons ha annunciato di aver denunciato il ministro Gelmini e i direttori scolastici regionali a 104 procure per interruzione e turbativa di pubblico servizio e violazione delle norme sulla sicurezza delle classi che superano i 25 alunni.
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