4 Settembre 2011

Continua a salire il numero di bimbi nati al Policlinico Gemelli risultati positivi ai test della tubercolosi.

Continua a salire il numero di bimbi nati al Policlinico Gemelli risultati positivi ai test della tubercolosi. Sono sei i nuovi casi emersi ieri su 67 test effettuati. Si tratta di una femmina e cinque maschi, nati tutti nel mese di gennaio. In totale sono 115 i bimbi positivi alla malattia sui 1.333 risultati pervenuti. La percentuale dei casi sale all’ 8,6%. L’ Unità di coordinamento creata dalla Regione Lazio per gestire il contagio probabilmente scatenato dall’ infermiera malata di tubercolosi attualmente ricoverata all’ ospedale Spallanzani «ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l’ avvenuto contatto con il bacillo». Intanto, il Policlinico Gemelli, ribadisce che tutti gli operatori della struttura dove lavorava l’ infermiera ammalata di tubercolosi sono stati sottoposti al test risultando tutti negativi. Il caso quindi escluderebbe altre fonti di contagio all’ interno del reparto. Il programma di sorveglianza sulla tubercolosi prosegue. Sono stati già programmati ulteriori test. Per i bimbi risultati positivi è prevista la profilassi stabilita dal protocollo predisposto dall’ Unità di coordinamento regionale che evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell’ avvenuto contatto con il microbatterio. Da domani, delle tre strutture sanitarie coinvolte nel programma di sorveglianza e controllo, rimarrà operativo solo l’ ambulatorio dedicato al primo piano del Policlinico Gemelli dove saranno accolte tutte le famiglie che per motivi personali hanno voluto posticipare l’ appuntamento per la visita. Viene confermato, invece, che i bambini che hanno iniziato il trattamento di profilassi all’ Ospedale Bambino Gesù e al San Camillo, continueranno ad essere seguiti nelle stesse strutture dal un punto di vista medico. Le famiglie che non sono state ancora raggiunte, nonostante i tentativi di contatto fatti per telefono e attraverso lettere, verranno nuovamente contattate In caso di mancata risposta, si invieranno telegrammi e in ultima istanza, verranno interessate le autorità competenti. Resta, inoltre, attivo il call center della Asl RmE ai numeri 06 68352830; 06 68352820; 366 6620408; 366 6620407 (www.regione.lazio.it)». Mentre continua l’ inchiesta della Procura, l’ appuntamento per la Regione Lazio davanti ai giudici del Tar resta tra due settimane: l’ avvocatura regionale dovrà presentare al tribunale amministrativo la documentazione relativa alla commissione d’ indagine interna considerata dal Codacons «illegittima, perché i componenti dell’ organo sono dipendenti di strutture regionali».
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