30 Marzo 2011

Conti correnti, l´Abi attacca la Ue “Bruxelles sbaglia, i costi sono scesi”

Conti correnti, l´Abi attacca la Ue “Bruxelles sbaglia, i costi sono scesi”

ROMA – Le banche italiane si difendono. Anzi contrattaccano e ne hanno per tutti: Commissione europea, sindacati, consumatori. A partire dai costi dei conti correnti che l´Abi, l´associazione delle banche, considera in linea con l´Europa, addirittura in calo. La scintilla per l´ultima polemica, in un clima già teso dopo l´avvio la settimana scorsa di un´indagine dell´Antitrust sui costi dei servizi allo sportello, è stata l´audizione al Senato del direttore generale dell´Abi, Giovanni Sabatini. Per prima nel mirino è finita la Ue. Sabatini ha sottolineato come «tra il 2006 e il 2011 il costo medio annuo del conto corrente bancario sia diminuito del 26% e a dicembre 2010 era pari a soli 114 euro». Dato di gran lunga inferiore ai 295 euro calcolati dalla Commissione europea che ha aperto un´inchiesta sui costi bancari. L´Abi contesta l´intero lavoro dell´Ue, considerato sbagliato dal punto di vista metodologico perché confronta i conti correnti a livello internazionale senza tenere conto delle diverse tipologie di utenti, del mercato e del regime fiscale. Il trend dei costi, ha spiegato Sabatini, continua a scendere. Tra giugno e dicembre 2010 sono diminuiti dell´1,7% e per chi usa Internet c´è un risparmio di quasi il 30%. Il costo del conto corrente risulta quindi pari a 129 euro per l´uso allo sportello e a 97 euro per l´uso on line. Guardando inoltre all´intero comparto dei servizi finanziari (conti bancari e postali più i costi dei finanziamenti) negli ultimi 5 anni l´aumento è stato «di appena il 3,3%», notevolmente inferiore a trasporti (+9,5%), istruzione (+9,7%), elettricità e carburanti (+5,1%). La replica di Sabatini è anche per le associazioni dei consumatori che avevano accusato le banche di aver imposto una nuova tassa sul contante: in 8 conti correnti su 10 non viene applicata alcuna commissione sul prelievo allo sportello. E se la commissione viene applicata, questa è pari in media a 1,6 euro. Immediata controreplica dei consumatori. Per il Codacons il calo del quinquennio «è un dato incredibile» e anzi, rispetto al 2010, si prevede un aumento di 28 euro. Per Elio Lannutti dell´Idv «le affermazioni di Sabatini sono false e offensive per milioni di consumatori tartassati». Anche l´Aduc contesta i dati delle banche: la commissione sul prelievo allo sportello – afferma – è ora applicata dall´85% degli istituti. Da registrare anche la decisione del Tribunale di Roma che ha bocciato la richiesta di due class action contro Unicredit: il Codacons la accusava di aver reintrodotto di fatto la commissione di massimo scoperto. Scontro infine sul rinnovo del contratto dei bancari. I sindacati hanno chiesto un aumento di 204 euro. Netto il rifiuto dell´Abi: «Richieste impensabili, non proponibili e non correlate al momento storico».

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