28 Luglio 2001

Contestata l?azienda di zincatura: «E? troppo vicina alle nostre case»

Appignano/Un gruppo di residenti va dall?avvocato. Il sindaco attende la relazione dell?Arpam sulla Metalzinco
Puzze e scarichi, sale la protesta

Contestata l?azienda di zincatura: «E? troppo vicina alle nostre case»

APPIGNANO ? Un?auto bianca dell?Arpam, agenzia regionale per l?ambiente, è parcheggiata davanti alla sede della “Metalzinco“ di Appignano. Controlli in corso per verificare se una serie di prescrizioni sono state osservate. Un?azienda sotto “esame“ quella di via Fermi, 9, specializzata nella lavorazione ferro e nella zincatura. E? stato in sindaco, Maurizio Raffaelli, a chiedere all?Arpam un sopralluogo dopo la segnalazione di un residente. Ha settanta anni, i polmoni malandati, ed è stato costretto ad andare a vivere questa estate lontano dall?azienda per evitare ricadute, crisi di respiro, senso di soffocamento. «Colpa di puzze e vapori che si levano da quello stabilimento ? dicono i vicini indicando la fabbrica color salmone a ridosso delle loro case ? colpa della zincatura, delle porte aperte e l?aria diventa irrespirabile». Bruciori agli occhi, gola secca, senso di nausea sono i sintomi che accusano un gruppo di residenti, tra i quali diversi bambini e ragazzi, di via Mattei. Vivono in abitazioni a pochissimi metri dai vapori e stanno pagando le conseguenze della vicinanza di un?azienda che lo stesso sindaco indica «come industria insalubre». Stufi di sopportare sono andati dall?avvocato Roberto Gaetani, presidente del Codacons Marche, per valutare eventuali azioni a tutela della propria salute. Il settantenne, da parte sua, si è rivolto anche alla Procura di Macerata.

Accanto a loro c?è il timore di ammalarsi, un tipo di vita che rifiutano di fare, a finestre sbarrate, con la paura di esalazioni pericolose. Per ora l?eventuale inquinamento è solo una supposizione. Ieri mattina l?Arpam ha prelevato un campione di aria che verrà analizzato come chiesto dal sindaco che vuole conoscere «se il tasso di inquinamento è superiore alla norma» dice. Raffaelli è in attesa di una relazione dell?Arpam. Poi prenderà le decisioni del caso che sono, spiega, «la chiusura o ulteriori adeguamenti». Sono momenti cruciali per l?azienda ? ieri non è stato possibile parlare con il proprietario ? alla quale l?Arpam, dopo il sopralluogo di giungo, ha elencato gli adeguamenti da fare (manutenzione, modifica del camino, misuratore di Ph automatico con l?abbattimento dell?acidità). Ieri i tecnici dell?Arpam hanno fatto l?ultimo sopralluogo per verificare se l?azienda si è messa in regola poi riferirà al sindaco che sta anche valutando l?ipotesi di delocalizzazione: «Ci sarebbe la disponibilità dell?azienda ? dice ? a trasferirsi in contrada Santa Lucia, nell?unica zona industriale che il Prg prevede per le industrie insalubri: ne abbiamo tre. Il problema ? continua Raffaelli ? ruota anche intorno la fatto che nella zona industriale sono state costruire case con la concessione di laboratori, poi condonate». Errori del passato che però, conviene anche il primo cittadino, non dovrebbero ricadere sui cittadini.

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