22 Settembre 2019

Conte dice sì all’ ecotassa sui voli e sulle merendine

Paolo Baroniroma. Sull’ ambiente il presidente del Consiglio annuncia che chiederà «un patto con tutto il mondo industriale e produttivo». L’ obiettivo – ha spiegato ieri Conte dal palco di Atreju, confortato dall’ ok di Confindustria – è arrivare a «un piano industriale con un patto con tutto il mondo produttivo per riuscire ad orientare tutto il sistema verso la transizione energetica, verso un Green New Deal». Il premier più che a disincentivi e nuove tasse pensa che vadano definiti meccanismi incentivanti. Ciò non toglie però che, rispondendo a una domanda di Bruno Vespa, abbia poi definito «praticabili» le misure suggerite dal ministro dell’ Istruzione Fioramonti, che per reperire risorse ha proposto di tassare merendine e bibite gassate e di aumentare i biglietti aerei di 1 euro per i voli nazionali e di 1 euro e mezzo per quelli internazionali. Un piano organico per la transizione verso le emissioni zero il governo non l’ ha definito, men che meno un budget complessivo (e magari miliardario) sulla falsa riga di quanto ha annunciato venerdì da Angela Merkel. E del resto, come ha confermato ancora ieri Conte, la priorità dell’ esecutivo per ora è sterilizzare i 23 miliardi di aumenti dell’ Iva previsti per il prossimo anno. In attesa che venga definita la cornice della prossima manovra, il livello del deficit e i margini di flessibilità concordati con Bruxelles (al momento all’ appello mancano 10-15 miliardi), ogni ministero si muove per conto suo. Ieri il responsabile dello Sviluppo Stefano Patuanelli, ad esempio, ha detto di voler prorogare gli incentivi per ristrutturazioni ed efficienza energetica e «magari» renderli strutturali. Il ministro dell’ Ambiente Sergio Costa, a sua volta, ha difeso il suo «decreto Clima», che l’ ultimo Consiglio dei ministri ha rinviato in attesa di approfondimenti, sostenendo che «le preoccupazioni dei settori produttivi «sono infondate», visto che la tanto temuta riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi sarà graduale e «nessuno resterà indietro». Nel mirino sono finite 75 spese fiscali (dai contributi a favore degli autotrasportatori a quelli per i carburanti agricoli, al taglio delle accise sul diesel) per un totale di 19 miliardi che Costa già dal 2020 vorrebbe tagliare del 10%. Agricoltori e camionisti hanno subito alzato le barricate. Per il Codacons l’ impatto sarebbe notevole anche per i normali cittadini: 130 euro in più l’ anno di pieno per il rincaro del gasolio ed in totale una «stangata» da 2,25 miliardi. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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