Consumi, nuovo crollo e giù anche i telefonini
ROMA Magari si rinuncia al pranzo, ma non all’ ultimo modello di smartphone. Non regge più neanche questa regola, nel disastrato panorama dei consumi delle famiglie italiane. Stando agli ultimi dati della Confcommercio, infatti, ad aprile l’ indicatore generale ha registrato una flessione del 3,9% su base annua e dello 0,1% su base mensile, con la voce beni e servizi per le comunicazioni che è diminuita rispettivamente dello 0,1% e del 2,5%. Un andamento che preoccupa molte forze politiche, anche in vista dell’ annunciato aumento dell’ Iva programmato per il primo luglio. Il rapporto dell’ associazione dei commercianti evidenzia che il calo di aprile rappresenta la 17a variazione negativa in 20 mesi, tanto che il presidente Carlo Sangalli parla di «consumi in caduta libera». Guardando al primo quadrimestre, inoltre, i consumi sono arretrati quest’ anno del 4,4%, segnando un sensibile peggioramento rispetto al 2012, quando il calo era stato del 3,3%. Tanto che la distanza con i volumi pre-crisi, quelli dell’ ultimo periodo del 2007, ha ormai superato gli 11 punti percentuali. Malgrado la diminuzione di aprile abbia assunto toni leggermente meno pesanti rispetto a quelli degli ultimi mesi (-4,5% a gennaio, -4,9% a febbraio e -4,5% a marzo), Confcommercio rileva che non ci sono «segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo». Le famiglie, insomma, continueranno a contrarre la spesa quotidiana, così come hanno fatto ad aprile, quando il budget riservato ad alimentari, bevande e tabacchi è diminuito del 6,2% su base annua e dello 0,6% su base mensile, mentre quello accantonato per i trasporti ha registrato una flessione del 7,5% su anno e dell’ 1,5% rispetto a marzo. Ma accanto a questi tagli, l’ indicatore mostra anche quelli per le tlc, voce tradizionalmente in controtendenza sia per consumi che per i prezzi. «La crisi sta toccando anche i ceti medio-alti, che rinviano l’ acquisto dell’ ultimo tablet o dello smartphone alla moda», rileva il Codacons, che parla di dati «sconcertanti» che «diventano drammatici se si considera il crollo degli acquisti in quantità dei beni alimentari che precipitano addirittura del 6,2% in un anno». Dal 2008, incalza la Cia, la spesa alimentare delle famiglie è stata tagliata di 2,5 miliardi l’ anno. E Coldiretti rileva che crolla anche la spesa per i prodotti alimentari freschi, con un calo rispetto allo scorso anno del 4,5% per le verdure e del 3,9% per la frutta.
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