Consumi, il peggior Natale da 10 anni
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fonte:
- Milanofinanza.it
Quello del 2011 è stato il peggior Natale dal 2000 per quanto riguarda i consumi, caratterizzato da meno regali e cene più parsimoniose. La fotografia è stata scattata dalla Coldiretti, che ha quantificato la flessione dei consumi con un calo del 18% rispetto al 2010, mentre il Codacons ha parlato del «peggior Natale da 10 anni». Secondo i dati analizzati dall’ Osservatorio nazionale Federconsumatori (Onf) sui consumi relativi alle festività natalizie, pervenuti dai centri di elaborazione dislocati nel Nord, Centro e Sud Italia, sia nelle piccole che nelle grandi città sono stati spesi 400 milioni meno delle previsioni, ovvero circa 4 miliardi rispetto ai preventivati 4,4 miliardi. Stando ai numeri, il valore complessivo di cibi e bevande consumati a tavola tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale è stato di 2,3 miliardi e nove italiani su dieci hanno scelto di trascorrere la festa a casa con parenti o amici. In sostanza, gli italiani non hanno rinunciato del tutto all’ appuntamento più tradizionale dell’ anno, ma hanno speso il 18% in meno rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il dettaglio sui cibi consumati, il made in Italy l’ ha fatta da padrone con bolliti e pizze rustiche preferiti a caviale, ostriche, salmone e champagne. La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata, secondo la Coldiretti, in 850 milioni per pesce e carni compresi i salumi, 490 milioni per spumante, vino e altre bevande, 400 milioni per dolci (immancabili panettoni, pandori e panetteria), 270 milioni per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca e 190 milioni per formaggi e uova. Il budget per i festeggiamenti è stato di 48 euro in meno (a persona) rispetto al passato. «Il Natale 2011 sarà ricordato come il peggiore degli ultimi 10 anni sul fronte dei consumi», ha affermato il Codacons che ha monitorato l’ ultima giornata di acquisti il giorno della vigilia. «Le vendite sono crollate e mai come quest’ anno il settore regali ha subito una contrazione così forte», ha spiegato il presidente Codacons, Carlo Rienzi. Il settore abbigliamento e calzature ha fatto registrare un calo degli acquisti pari al 30%, i prodotti per la casa del 25%, i comparti elettrodomestici, profumeria ed estetica del 20%, così come i viaggi, e addirittura una diminuzione del 5% si è registrata per i giocattoli. Si tratta quindi di un pessimo Natale sia per i consumatori, costretti a ridurre il numero e l’ entità dei regali, sia per i commercianti, che hanno subito una drastica riduzione del giro d’ affari. Gli unici settori nei quali le vendite hanno retto rispetto agli anni passati sono l’ hi-tech e gli alimentari. Nonostante la crisi e la contrazioni dei consumi, non sono tuttavia diminuiti gli sprechi. Quest’ anno circa un quarto delle portate preparate per la vigilia e per il pranzo di Natale, per un valore di oltre 500 milioni, è finito nel bidone della spazzatura. Più sprecati sono stati soprattutto i prodotti già cucinati e quelli più deperibili come frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati. Le preoccupazione sul fronte dei consumi ora si spostano sui saldi che partiranno a gennaio. Le previsioni sono infatti tutt’ altro che positive e le stime (anche in questo caso elaborate dal Codacons) risultano allarmanti. Le famiglie, ha spiegato il Codacons, «non hanno più possibilità di spendere per beni non essenziali, nemmeno in regime di sconti stagionali. Prevediamo una riduzione record degli acquisti durante i saldi, con picchi del 30-40% rispetto allo scorso anno». (riproduzione riservata)
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