8 Luglio 2015

Consumi, Codacons boccia il governo: 80 euro flop, ora più saldi e liberalizzazioni

Consumi, Codacons boccia il governo: 80 euro flop, ora più saldi e liberalizzazioni

Roma, 8 lug. (LaPresse) – Il Codacons boccia l’operato del governo Renzi sul fronte dell’incentivo ai consumi. In particolare nel mirino gli 80 euro in busta paga che non hanno dato, secondo l’associazione in difesa dei consumatori, la necessaria spinta alla spesa. “Nessuna ripresa dei consumi nel 2014 e la crisi economica ha continuato a far sentire i suoi effetti sul commercio anche nel corso del precedente anno”. Afferma il Codacons commentando i dati diffusi dall’Istat riguardo alla spesa delle famiglie.
“I numeri dimostrano che le misure adottate dal governo sul fronte dei consumi non hanno prodotti gli effetti sperati – scrive il presidente del Condacons, Carlo Rienzi – in particolare il bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal premier Renzi non è stato utilizzato dalle famiglie ai fini della spesa, e si è rivelato un flop”.
Meno consumi. “In Italia ci sono 80 miliardi di minori consumi in 7 anni da recuperare e l’unica strada per far riprendere il commercio e portare i cittadini ad acquistare è rappresentata dalle liberalizzazioni. Per questo chiediamo al Governo Renzi di accelerare su tale fronte, introducendo aperture libere dei negozi senza limiti orari e liberalizzando del tutto i saldi di fine stagione”, conclude l’associazione dei consumatori.
“Pensionati tra i più poveri d’Europa”. L’associazione dei consumatori spende anche qualche parola sui numeri diffusi dall’Inps che riguardano le pensioni: “I dati diffusi oggi dall’Inps confermano come i pensionati italiani restino tra i più poveri d’Europa. Quasi la metà dei pensionati percepisce un assegno inferiore ai 1.000 euro al mese, mentre poco meno di 2 milioni di persone non arrivano ad una pensione di 500 euro al mese – spiega il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – le pensioni italiane, inoltre, sono le più tassate d’Europa, e ciò contribuisce a rendere i nostri pensionati tra i più poveri dei paesi sviluppati.
La tassazione sugli assegni elargiti dall’Inps, infatti, arriva in Italia al 20%, contro un prelievo fiscale dello 0,2% in Germania, 5,2% in Francia, 7,2% nel Regno Unito e 9,5% in Spagna”. “Il Governo – conclude Rienzi – che già ha danneggiato i pensionati non restituendo loro il maltolto della legge Fornero bocciata dalla Consulta, deve impegnarsi a ridurre la pressione fiscale sulle pensioni allineando la tassazione alla media europea, attraverso sgravi fiscali specie per chi riceve assegni da fame”.

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