28 Dicembre 2007

Consumi auto, il trucchetto dei costruttori

Inchiesta di Auto Bild e Quattroruote: i dati dichiarati dalle case automobilistiche spesso non sono quelli reali
Consumi auto, il trucchetto dei costruttori



NON BASTA che benzina e gasolio costino sempre di più, che i pedaggi autostradali siano pronti ad aumentare, che (per rimanere in ambito trasporti) anche i biglietti del treno siano più cari. Ora scopriamo anche che le auto consumano di più. Peggio ancora: non è che consumano di più, ma che non consumano quanto i costruttori raccontano. La scoperta (anzi, la conferma, perché la notizia era nell`aria da parecchio tempo) è stata fatta quasi contemporaneamente da due riviste autorevoli, la tedesca Auto Bild e l`italiana Quattroruote, che hanno utilizzato lo stesso metodo: confrontare i dati di consumo emersi nel corso delle prove su strada effettuate nel 2007 con quelli dichiarati dalle case automobilistiche. Dati fasulli. Si è aperto tutto un mondo: secondo Quattroruote, le discrepanze fra consumi dichiarati ed effettivi sono mediamente del 30%, con punte del 47%; situazione ancora più drastica per Auto Bild, che mette in luce differenze anche superiori al 50%. Insomma, si compra una macchina, la si sceglie anche (se non soprattutto) per quanto consuma e si scopre solo dopo, quando è troppo tardi, che qualcuno ha mentito. Si possono fare alcuni esempi, relativi a modelli Fiat molto venduti in Italia: secondo Auto Bild, una nuova 500 con motore 1400 a benzina consuma quasi il 10% più di quanto dichiarato; una Bravo 1.4 T-Jet (sempre a benzina), quasi il 24% in più; una Panda Multijet (dunque, turbodiesel), addirittura il 37% in più. In Italia non c`è modo di sfuggire a questo trucco; in Germania ci sarebbe (per legge, si può restituire una macchina se i consumi superano il dichiarato di più del 10%), ma è poco praticabile: la verifica sui rulli di un`officina autorizzata costa circa 3000 euro e comunque è poco attendibile rispetto a un qualsiasi percorso su una strada vera e propria. Ed è proprio qui che sta il problema, nel metodo irrealistico che i costruttori utilizzano per ricavare i dati con cui omologano le vetture. Nel pieno rispetto della legge, non sono tenuti a prove su strada, magari nel traffico, in salita e così via. No: utilizzando sempre i famigerati rulli, devono “simulare“ un viaggio della durata di circa 20 minuti, dedicati per la maggior parte a ricavare i consumi del ciclo urbano; poi quello extraurbano in cui per soli 10 secondi si sciolgono le briglie e si toccano addirittura i 120 km/h. Non bastasse il fatto che toccare per una decina di secondi i 120 orari è chiaramente poco rappresentativo di un qualsiasi viaggio di media-lunga durata, non è ancora finita, perché neppure gli esemplari utilizzati per i test di omologazione sono molto realistici, visto che sono generalmente più leggeri, meglio aerodinamici e soprattutto privi di molti, moltissimi accessori presenti sulle macchine che vengono acquistate, in primis il climatizzatore, presente ormai anche sulle utilitarie; tutti accessori che – in misura più o meno grande – vanno a pesare sulla rese energetica della macchina, dunque sui consumi. Adesso, tutto può succedere: i costruttori, prevedibilmente, daranno la colpa all`unica variabile poco scientifica, la capacità di controllarsi dell`automobilista, il suo “piede“; intanto, però, alcune associazioni di consumatori, come il Codacons, hanno già annunciato la presentazione di un esposto all`Antitrust per pubblicità ingannevole, visto che i dati dichiarati (e pubblicizzati ormai più di quelli relativi alle prestazioni velocistiche) non rispecchiano quelli reali. L`inquinamento. Un ulteriore spunto al cambiamento può venire da un`altra considerazione: le emissioni inquinanti, i valori di anidride carbonica (in sigla, CO2) per cui si ricevono anche gli incentivi alla rottamazione, sono direttamente legati ai consumi. Insomma: se consumiamo più di quello che pensiamo, inquiniamo anche molto, molto di più. Forse proprio dall`ambiente potrebbe venire la spinta a cambiare le cose, a fare sì che questo non rimanga l`ennesimo problema con cui abituarsi a convivere.

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