14 Gennaio 2003

Consumatori: Sanzioni anti-rincari


ROMA – I consumatori tornano all`attacco del carovita, stilando una inedita classifica tra le categorie più penalizzate e alzando il tiro sulle categorie colpevoli di barare. Per l`Intesa consumatori, la sigla che racchiude le principali associazioni di difesa degli utenti, vanno inasprite le pene nei confronti dei «furbi», arrivando a catalogare come reato gli aumenti indiscriminati. «Proporremo al governo – ha spiegato ieri Rosario Trifiletti di Intesa – di considerare illecito penale ogni aumento dei prezzi che superi di tre volte il reale valore dell`inflazione». Un modo per colpire realmente chi froda ma che non vuole trasformarsi «in una generale criminalizzazione del settore del commercio».

Ma per Confesercenti questo susseguirsi di accuse «crea un clima di caccia alle streghe» e servirà solo a rinfocolare un`inutile guerra tra commercianti e cittadini. Per di più non tutti sono convinti che la corsa dei prezzi abbia le velocità descritta sia dai consumatori che da centri di ricerca come Eurispes. O quanto meno c`è chi, come il quotidiano «Il Sole 24 Ore», riesce a identificare isole felici dove addirittura da settembre ad oggi i prezzi sono sostanzialmente stabili o scendono. In un`indagine pubblicata ieri si vede che fare la spesa nei supermercati di 12 grandi città italiane, acquistando un paniere di 30 merci di largo consumo, non costa di più, «se non di un impercettibile 0,6%», rispetto a settembre. Più nel dettaglio si vede che Genova si conferma la città più cara con i suoi 111,68 euro, anche se registra un calo dello 0,96% rispetto a quattro mesi fa. Napoli con 93,81 euro è invece la, città dove i prezzi sono risultati i più bassi e dove si è rilevato un calo del 2,64%. Le variazioni più sensibili sono state registrate in rialzo a Bologna (+3,57), Udine (+3,45), Roma, (+3,42), ed in calo a Catania (-4,02), Firenze (-3,60), Milano (-3,20).

Statistiche che non convincono affatto i consumatori che ieri sono tornati all`attacco stabilendo la graduatoria dei più penalizzati dall`inflazione. Il caro prezzi si accanirebbe in particolare sui pensionati che subirebbero un incremento medio di spesa del 22,5% per gli acquisti quotidiani. Seguono poi studenti, con un +12,6%, impiegati (+11,2%) e casalinghe (+6,8 per cento). Dati ottenuti mettendo a confronto il paniere-tipo di spesa di ciascuna categoria. Di fronte a questa sventagliata di aumenti che rischia di impoverire ulteriormente ceti già poco favoriti, i consumatori hanno lanciato una vera e propria crociata che prevede anche ricorsi al Tar contro gli aumenti delle tariffe, il boicottaggio dei marchi di carburanti più esosi, la disdetta di quei conti corrente delle banche che si rifiutano di riprendersi a costo vendita i bond argentini.


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