Consumatori: Rincari e tasse costeranno 2000 euro a famiglia
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fonte:
- Giornale di Sicilia
Tra prezzi, imposte e tariffe nel 2012 gli aumenti toccheranno la quota drammaticadi 2.103 euro a famiglia. il calcolo di Adusbef e Federconsumatori, alla luce dell’ introduzione dell’ Imu, dei rincari dei carburanti e delle varie voci della spesa degli italiani (dagli alimentari ai servizi bancari). Si tratta, affermano, di aumenti insostenibili con pesantissime ricadute sulla vita delle famiglie e sull’ intera economia alle prese con una profonda crisi dei consumi. Il 2011, sottolineano le associazioni, si è già chiuso con un bilancio estremamente pesante per le famiglie. Gli aumenti record dei carburanti, l’ aumento dell’ Iva e la crescita dei prezzi e delle tariffe hanno messo a dura prova i bilanci delle famiglie. Ma viste le premesse il 2012 rischia di essere ancora peggio. L’ osservatorio nazionale Federconsumatori ha infatti calcolato che l’ aumento di prezzi e tariffe il prossimo anno, anche alla luce degli effetti delle manovre economiche varate quest’ anno, arriverà al risultato drammatico di 2.103 euro a famiglia, praticamente quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno. ora di puntare sul rilancio: – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni e investimenti per l’ innovazione e lo sviluppo tecnologico. Questi dovranno essere i ‘buoni propositì del Governo per l’ anno nuovo. Dal 207,7% di una penna a sfera al al 198,7% di un tramezzino al 159,7% di un cono gelato, sono vertiginosi i rincari di alcuni prodotti di largo consumo maturati dagli ultimi giorni di vita della lira ad oggi. quanto emerge da uno studio del Codacons. Fra i prodotti che hanno subito i maggiori rialzi di prezzo ci sono la confezione di caffè da 250 grammi (136,5%), il supplì (123,9%), un chilo di biscotti frollini (113,3%), la giocata minima del lotto (92,3%). Nella lista di cento prodotti stilata dal Codacons, l’ unico ad aver subito un calo di prezzo è stato il francobollo di posta prioritaria passato da 0,62 a 0,60 euro (-3,2%), e che nel 2006 ha sostituito quello di posta ordinaria, che costava 0,45 centesimi. La pizza margherita costava a dicembre 2001 l’ equivalente di 3,36 euro mentre oggi è indicata a 6,50 (93,5%), un jeans di marca per uomo è passato da 64,56 a 126 euro (95,2%), un chilo di patate da 0,62 a 1,12 euro (80,6%), cappuccino e brioche costavano l’ equivalente di 1,19 euro e oggi si pagano 2 euro. Per un chilo di pane si spendeva 1,80 euro mentre oggi 2,85 (58,3%), il quotidiano costava 77 centesimi e oggi 1,20 (55,8%). Fra i prodotti per cui i rincari sono stati contenuti ci sono il Cd, da 20,14 a 22 euro (9,2%), una confezione da sei di uova da 1,03 a 1,20 euro (16,5%), e quella da due omogeneizzati da 2,69 a 2,99 euro (11,2%).
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