CONSUMATORI, NON SERVI DELLA GLEBA
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fonte:
- Il Gazzettino
Oggi è la giornata nazionale di astensione dagli acquisti per protestare contro i rincari selvaggi prodotti dall`introduzione dell`euro.
In Italia non siamo abituati all`idea di “sciopero degli acquisti“, come ci viene proposto per domani da quattro tra le più importanti associazioni dei consumatori: Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori.
La storia del consumerismo nel nostro paese è molto recente: la più vecchia di queste associazioni, Federconsumatori, è stata fondata solo una decina di anni fa, da Anna Ciaperoni, il sottoscritto e Tito Cortese, il conduttore dell`indimenticabile trasmissione televisiva “Di tasca nostra“ che per la prima volta aveva osato analizzare criticamente le pubblicità, le etichette, i contratti di vendita, le false promesse, le truffe più o meno grandi ai danni di consumatori e utenti.
Da noi i consumatori si sentono ancora troppo in balìa dello strapotere di produttori e venditori, e spesso non osano neppure far valere i diritti più elementari sanciti dalla legge, come l`obbligo di non calcolare la tara, cioè il peso dell`involucro nel peso della merce venduta (cosicché la carta che costa 100 lire/5 cent. all`etto ci viene venduta al prezzo del prosciutto, cioè 40 volte tanto), l`obbligo di esporre il prezzo delle merci in vetrina, così spesso non rispettato, o quello di cambiare la merce che sia stata venduta con difetti non evidenti all`atto dell`acquisto.
Solo recentemente le nostre leggi hanno preso in considerazione il soggetto “consumatore“ come parte debole di un rapporto giuridico-economico e perciò da difendere attraverso la concreta applicazione di alcuni diritti fondamentali, come quelli all`informazione, alla sicurezza e alla salute.
Da alcuni anni, inoltre, è possibile l`accesso alla giustizia da parte delle Associazioni di consumatori come tutela di interessi generali e non solo per difendere un singolo consumatore truffato. Ecco allora le iniziative di associazioni battagliere come Codacons e Adusbef che utilizzano, spesso con molta competenza, le aule dei tribunali per costringere le imprese, da quelle delle assicurazioni a quelle della telefonia mobile, a rispettare i diritti dei consumatori.
Ora però c`è bisogno di un ulteriore passo avanti, i consumatori devono “scendere in campo“ in prima persona, far sentire la loro voce non solo attraverso un avvocato o una denuncia, ma usando la loro forza principale: la scelta di cosa comprare e come e quando spendere i propri soldi. Infatti non votiamo solo mettendo una scheda in un`urna ogni cinque anni, ma anche decidendo cosa comprare ogni giorno.
Quindi facciamoci sentire con uno “sciopero della spesa“ convinto, per protestare contro gli aumenti ingiustificati che ci stanno tartassando con la scusa del passaggio da Lira ad Euro.E poi rafforziamo con le nostre adesioni le Associazioni dei consumatori.
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