10 Maggio 2018

Consorzio di bonifica, una nuova ondata di avvisi bonari

Puntuali come ogni anno arrivano gli avvisi bonari del Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi con cui si chiede il pagamento del contestato contributo consortile (codice 0630). In questi giorni le sedi dei patronati sono state prese d’ assalto dagli intestatari dei terreni per chiedere chiarimenti sul contributo, che l’ anno scorso la Commissione tributaria di Lecce ha definito illegittimo anche se a determinate condizioni. La sede comunale della Cia (Confederazione Italiana Agricoltura), nel ricordare la sentenza della Commissione tributaria del luglio dell’ anno scorso, ha lanciato un appello al Comune di Casarano affinché si faccia carico presso la Regione di evitare la notifica del contributo. «Quel contributo non si dovrebbe pagare afferma Rocco Greco, responsabile Cia di Casarano perché quasi sempre non c’ è un beneficio diretto e specifico per il fondo, come ha detto la Commissione tributaria l’ anno scorso. Non è concepibile che si chieda questa ennesima tassa agli agricoltori, tra l’ altro illegittima, in piena emergenza xylella. È come passare dalla padella alla brace. L’ amministrazione comunale di Casarano propone Greco – dovrebbe prendere l’ iniziativa di coinvolgere la Regione Puglia per istituire un tavolo tecnico affinché si discuta di questo problema, per evitare di tassare i terreni agricoli soprattutto dopo tutto quello che hanno passato in questi anni con la xylella». In questi ultimi giorni il Consorzio ha notificato migliaia di avvisi bonari con la richiesta di pagamento dei tre tributi principali (codici 0630, 0648 e 0750). Mentre i codici 0648 e 0750 devono essere pagati, lo 0630 invece è stato oggetto l’ anno scorso di contestazione da parte del Codacons che presentò ricorso alla Commissione Tributaria di Lecce. In quell’ occasione i giudici annullarono le cartelle di pagamento emesse dai consorzi di bonifica confermando che «il contributo consortile non è dovuto ove non vi sia un beneficio diretto e specifico per il fondo». La sentenza fu seguita da una richiesta di Codacons alla Regione Puglia di annullare in autotutela tutte le cartelle di pagamento emesse o in via di emissione. La richiesta, però, non fu eseguita e i titolari dei fondi furono costretti a presentare ricorso per avere riconosciuti i propri diritti. L’ atteggiamento dell’ ente presieduto da Michele Emiliano non è cambiato, confermando anche quest’ anno la regolare notifica della richiesta di pagamento del contributo consortile.

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