«Consob, le multe sono utili alle cause»
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fonte:
- Giornale di Vicenza
istituto di credito e alcuni funzionari rischiano di pagare di tasca propria per le violazioni relative ai mifid
Le sanzioni che la Consob sta facendo scattare alla Popolare di Vicenza e ad alcuni suoi dipendenti di alto livello scatenano le reazioni delle associazioni dei consumatori che tutelano gli azionisti che hanno perso i loro risparmi dopo aver comprato le azioni dell’ istituto di credito. La sezione veneta dell’ Unione nazionale consumatori aveva presentato, a partire dall’ ottobre scorso, 329 segnalazioni in procura per i Mifid. Ed è appunto per le supposte violazioni alla normativa europea Mifid sui documenti da compilare obbligatoriamente da parte degli istituti di credito per tracciare un profilo dei loro clienti quando acquistano prodotti finanziari che la Consob sta multando non solo l’ istituto, ma anche i funzionari, con cifre milionarie. I diretti interessati avranno modo di difendersi e in un secondo momento la Commissione eleverà le sanzioni. Ad essere nel mirino sono le azioni della stessa BpVi in occasione dei due aumenti di capitale del 2013 e 2014, vendute spesso grazie alle cosiddette operazioni «baciate», congelate nei giorni scorsi dal tribunale di Venezia che ha accolto il ricorso d’ urgenza di un imprenditore che ha chiesto di dichiarare nullo il contratto di fido in relazione alla sottoscrizione dell’ aumento di capitale correlato. Secondo gli ispettori di Bce, la banca avrebbe fatto comprare prodotti potenzialmente pericolosi ai clienti a loro insaputa o gli stessi documenti Mifid sarebbero stati compilati in maniera non corrispondente al desiderio del cliente pur di vendere le azioni.«Meglio tardi che mai, anche se si tratta di sanzioni che sono tardive», commenta l’ Unione nazionale consumatori. «Le multe non bastano – precisa il segretario Massimiliano Dona -. L’ Unc Veneto ha già chiesto il sequestro dei beni della dirigenza responsabile di queste violazioni. Ora la Popolare si deve mettere intorno ad un tavolo conciliativo, come ha promesso, per poter restituire almeno una parte di quanto i risparmiatori hanno perso».«La Consob chiude la stalla quando i buoi sono oramai già scappati», ha sottolineato il Codacons. «Il suo intervento arriva quando gli azionisti hanno già subito un pesante danno – spiega il presidente Carlo Rienzi -. I ritardi delle autorità di vigilanza e, in alcuni casi, le omissioni, rappresentano un problema nel nostro Paese che deve essere risolto, nell’ interesse dei piccoli risparmiatori». In ogni caso le contestazioni, conclude, «saranno utili agli azionisti che hanno aderito all’ azione risarcitoria, perchè dimostrano i comportamenti scorretti messi in atto dall’ istituto di credito». o COPYRIGHT.
diego neri
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