Consiglio, Scarafoni alle colleghe: «Criminalizzata per il dissenso»
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fonte:
- Corriere Alto Adige
BOLZANO Anna Scarafoni accusa la Commissione pari opportunità (Cpo) di scorrettezza nei suoi confronti e ha portato il caso ieri sera in consiglio comunale, accendendo il dibattito. L’esponente di Fratelli d’Italia (FdI contesta il documento con cui tutte le altre consigliere (tranne Barbara Pegoraro, Oltre, Patrizia Brillo, Lega) hanno preso le distanze dal suo intervento a difesa del controverso calendario del Codacons, di cui diverse associazioni di donne, ma non solo, hanno chiesto il ritiro in tutto il Paese. Nelle foto di Tiziana Luxardo sono ritratte, per ciascun mese, modelle nude, coperte solo da una mascherina tricolore. Una riaffermazione degli stereotipi di genere per il mondo associativo, un’operazione artistica per Scarafoni. «Rivendico il diritto mio e di tutti — dice — a manifestare liberamente e con civiltà le proprie opinioni. Inaccettabile non è la diversità di veduta delle colleghe, ma il fatto che ia stato usato il sito istituzionale comunale per stigmatizzare il mio punto di vista». Iniziativa che Scarafoni sostiene sia effetto di una lettera di censura, siglata da 35 donne altoatesine impegnate nella società, in cui è stata chiesta una presa di distanza della Cpo, chidendo anche ommissione. Tra le firmatarie, la consigliera di parità della Provincia, Michela Morandini; la presidente dell’associazione antiviolenza Gea, Christine Clignon; le Verdi Marlene Pernstich e Sadbhavana Pfaffstaller, rispettivamente portavoce del partito e consigliera comunale a Egna; le dirigenti Volkspartei Sylvia Hofer e Katharina Zeller, nell’ordine presidentessa della circoscrizione Centro- e segretaria del partito a Merano. «Una lettera rozza — incalza in aula Scarafoni — specie quando vengo invitata “a declamare le opinioni da osteria in privato e non come rappresentante di un’istituzione che si batte per la parità dei diritti delle donne”. Grave che a questa missiva maleducata segua una mail dell’assessora Chiara Rabini che esorta le consigliere al dissenso sulle mie idee, per l’imbarazzo che avrebbero creato». Il centrodestra solidarizza on Scarafoni. «È un precedente grave — sostiene il consigliere della Lega Marco Caruso– non entro nel merito dei contenuti, ma sul metodo: quel documento va cancellato dal sito istituzionale, che non può ospitare opinioni di parte». Richiesta cui si unisce Gabriele Giovannetti (Oltre) richiamando il rispetto delle istituzioni e di chi le rappresenta. In maggioranza si associa solo Silvano Baratta (Pd), mentre Rabini tiene il punto. «La parità di genere non è an- raggiunta — sottolinea l’assessora c’è stato un dibattito lungo in Cpo, come nella società. Prima di mandare la mail ho parlato a lungo, anche con l’opposizione Ma rivendico il diritto della Cpo di assumere una posizione politica su un tema che ha tenuto banco nell’opinione pubblica. Sono vicina a Scarafoni se si è sentita sotto attacco, ma la libertà di espressione, vale per lei come per noi».
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