18 Maggio 2007

Confesercenti contro i buoni pasto

Udine Confesercenti contro i buoni pasto
Lunedì un incontro per definire regole su qualità e commissioni

La Confesercenti scende in campo contro il sistema buoni pasto. Obiettivo: regolamentare la qualità delle società emettitrici, le percentuali di commissione e i tempi di rimborso. Con un`azione collettiva sotto la tutela della Confesercenti per acquisire peso contrattuale e riuscire così a imporre regola precise e tassi più contenuti per le commissioni. L`appuntamento è fissato per lunedì alle 20 nella sala riunioni della camera di commercio. All`incontro sono invitati tutti gli esercenti della Provincia che usufruiscono dei buoni pasti, circa 200 solamente in città. “Oggi le commissioni possono arrivare fino all`11% e i tempi di liquidazione anche a 90 giorni – attacca il referente cittadino della Confesercenti, Rudy Battilana -, di fatto i ristoratori sono costretti a subire un contratto capestro che impone condizioni sfavorevoli“. In alcuni casi gli esercenti preferiscono non accettare i buoni pasto. Conti alla mano, il guadagno per i ristoratori si assottiglia troppo. A meno di non ridurre la quantità o la qualità del prodotto. Situazione che però danneggia gli utenti del servizio e che è stata evidenziata da diverse associazioni di consumatori tra cui anche il Codacons. “Il problema è che ci sono movimenti di denaro alle spalle di chi lavora – prosegue Battilana – e gli interessi sono alti. Basti pensare che solamente in città il giro legato ai buoni pasto va dai 200 ai 300 mila euro al mese. I locali che accettano i buoni sono circa 200 e gli utenti del servizio variano mediamente dalle 2mila alle 3mila persone ogni giorno, da lunedì a venerdì. Ma i principali guadagni sono tutti o quasi per le aziende che emettono i buoni. Mentre le aziende che offrono i buoni pasto ai dipendenti risparmiano sulle tasse. I più penalizzati sono gli esercenti“. E, di conseguenza, gli utenti. Una situazione che secondo la Confesercenti potrebbe finire se tutti i ristoratori della Provincia facessero fronte comune e negoziassero le condizioni con un`azione collettiva.

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