15 Maggio 2013

Concordia, sì a tutti i patteggiamenti Ma non per Schettino

Concordia, sì a tutti i patteggiamenti Ma non per Schettino
 

GROSSETO. Cinque imputati per il naufragio della Costa Concordia (tutti tranne Francesco Schettino) ammessi al patteggiamento.E scoppia la rabbia delle parti civili. È quanto accaduto ieri nell’ udienza preliminare che si è svolta al Teatro Moderno di Grosseto. Tutti gli imputati hanno chiesto il patteggiamento: con una pena di 3 anni e 4 mesi Schettino; di 2 anni e 10 mesi il responsabile dell’ unità di crisi Roberto Ferrarini; di 2 anni e 6 mesi l’ hotel director Manrico Giampedroni, di 1 anno e 11 mesi con la condizionale l’ ufficiale Ciro Ambrosio; di 1 anno e 8 mesi con la condizionale il timoniere Rusli Bin, di1 anno e 6 mesi conla condizionale l’ ufficiale Silvia Coronica. La Procura si è opposta al patteggiamento di Schettino mentre ha dato il consenso sulle richieste degli altri 5. La decisione, adesso, spetterà al giudice. Secondo il procuratore capo Francesco Verusio, le pene proposte per i cinque imputati ammessi sono «adeguate», visto che le loro posizioni sono «assolutamente marginali con effetto causale minimo» sul naufragio. Al contrario, per quanto riguarda Schettino, i pm rilevano una «gigantesca responsabilità» dell’ ex comandante che porta «il peso quasi esclusivo della impressionante catena di errori commessi». Contrarie ai patteggiamenti sono le parti civili e le associazioni dei consumatori. Al momento dell’ ammissione al patteggiamento, in aula alcuni hanno gridato «vergogna». Per il Codacons, «è scandaloso il consenso prestato dalla Procura sulle richieste di patteggiamento di tutti gli imputati tranne che Schettino». «È stata confermata, in sostanza» afferma l’ avvocato Giuliano Leuzzi, legale dell’ associazione «la direzione a senso unico di questo processo contro il solo Schettino, accantonando tutte le ulteriori responsabilità degli altri imputati, non meno gravi delle prime, così come sono state sino ad oggi ignorate quelle di Costa Crociere. Resta ora solo la speranza di un gesto di responsabilità e coraggio da parte del giudice, che potrà respingere le richieste di patteggiamento e dare corso al processo». Con il patteggiamento, tra l’ altro, non ci sarà la possibilità, per le parti civili, di chiedere il risarcimento in sede penale ma solo in quella civile. «Capisco le parti civili» replica Verusio «ma il processo penale non può subire rinvii per ragioni che riguardano il procedimento civile che si dovrà tenere non in questa sede». Tra l’ altro, secondo i magistrati, sia i patteggiamenti degli imputati che quello, da un milione di euro, di Costa, «confermano, in primo luogo, la bontà del lavoro della Procura che, nonostante la complessità della materia e la mole delle attività di indagine, ha defi nito in tempi brevissimi il procedimento». Se il giudice, come probabile dato l’ accordo di accusa e difesa, approverà ipatteggiamenti, ilprocesso proseguirà con il solo Schettino. «Sembra di sì», ha detto l’ ufficiale rispondendo ai giornalisti che glielo facevano notare. Adesso, ha aggiunto, «dibattimento fino alla fine». «Il processo della Concordia» accusa il legale Francesco Pepe «sarà contro Francesco Schettino. E diciamo che su una vicenda di questo tipo, che ci vede coinvolti a livello mondiale, questo è inquietante». Intanto la Procura di Grosseto ha aperto un nuovo fascicolo di inchiesta relativo al naufragio. L’ ipotesi di reato in questo caso è di danneggiamento al patrimonio archeologico. «Una persona» spiega Verusio «sostiene che lì sotto ci sarebbero due triremi del periodo ellenistico. Andremo a verificarese ci sono dei reperti e se eventualmente hanno subito danni». Ha chiesto il patteggiamento con una pena di 1 anno e 6 mesi con la condizionale il terzo ufficiale a bordo della Costa quella notte Il responsabile dell’ unità di crisi di Costa Crociere ha chiesto e ottenuto dai pm di patteggiare: la pena è di 2 anni e 10 mesi.

alberto ferrarese

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