Concordia, le parti civili ora esultano
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fonte:
- il Tirreno
di Alfredo Faetti wGROSSETO Sono da poco passate le cinque del pomeriggio quando gli avvocati iniziano ad uscire dal Teatro Moderno. I cronisti si gettano alla ricerca dei rappresentanti dei “pesci grossi” del processo Concordia, dal comandate Francesco Schettino alla compagnia armatrice, ma a stringere i pugni in segno di soddisfazione sono altri. Sono le associazioni del territorio, la Provincia e la Camera di Commercio di Grosseto, svariate decine di cittadini e soprattutto l’ Isola del Giglio. Tutti ammessi come parti civili, con varie richieste di risarcimento ai responsabili. È la prova tanto attesa, secondo i legali, che un territorio intero è stato riconosciuto come parte offesa nel naufragio. L’ isola è ammessa. L’ avvocato del Comune dell’ Isola del Giglio, Alessandro Maria Lecci, è tra i primi ad abbandonare il teatro. Durante la pausa pranzo non rilascia dichiarazioni e all’ uscita si limita a dire che «è stata una giornata durante la quale è stata rafforzata la posizione dell’ Isola del Giglio come parte offesa». Tanto da richiedere un risarcimento da 80 milioni di euro. Ma mentre Lecci affretta il passo per lasciare il centro di Grosseto, la soddisfazione per questa tappa del processo arriva direttamente dall’ isola, attraverso le parole del sindaco Sergio Ortelli. «Il Giglio, dopo essere stato riconosciuto come persona offesa è stato riconosciuto anche come comunità gravemente danneggiata da quella che è, nessuno deve mai dimenticarlo, una drammatica tragedia – dice il primo cittadino gigliese – Oggi si aggiunge un altro fondamentale tassello verso l’ accertamento della verità e delle responsabilità sul naufragio della Costa Concordia». Le associazioni esultano. Sempre a parlare a nome di alcuni privati cittadini dell’ isola, c’ è anche l’ associazione Sos Concordia. «Dopo l’ errore del gip Valeria Montesarchio di escluderle durante la prima fase, finalmente queste persone sono state riconosciute come parti danneggiate» dicono gli avvocati Pierpaolo Lucchese e Silvia Sclano, che parlano testualmente di «grande felicità». Riconosciuta come parte civile anche «la figura del turista passeggero della Concordia nell’ alveo della figura del consumatore», come spiega Marco Festelli, il grossetano avvocato di Confconsumatori insieme al pistoiese Fagni. Questo significa che «è stato riconosciuto che non solo i consumatori direttamente danneggiati (ovvero i passeggeri della Concordia, ndc) hanno subito un danno, ma anche le associazioni dei consumatori, che si propongono come scopo esclusivo la tutela del consumatore e hanno operato con azioni concrete per l’ assistenza dei turisti nel caso Costa». Provvisionale. Così anche Confconsumatori è entrata nel blocco delle parti civili. Una cifra precisa per il risarcimento danni l’ associazione ancora non l’ ha quantificata, ma Festelli spiega di aver concluso con la richiesta di una provvisionale minima di 100 mila euro. Consumatori rappresentati. Non c’ è solo l’ obiettivo raggiunto a far gioire gli avvocati. C’ è anche il riconoscimento di un lavoro, di un percorso lungo mesi per poter raggiungere il traguardo. «Dopo oltre un anno di durissimo lavoro e di grande apporto tecnico alle indagini per far emergere la verità sul naufragio, finalmente il Codacons entra a tutti gli effetti nel processo come parte civile» ha detto l’ avvocato Giuliano Leuzzi, difensore dell’ associazione, che ha chiesto 10 milioni di euro di risarcimento. «Somma – spiega Leuzzi – che verrà destinata dall’ associazione al miglioramento della sicurezza sul fronte dei trasporti nel nostro paese, in particolar modo nel settore del trasporto marittimo». Altro servizio a pagina 9 ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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