Concordia, Costa adegua le navi
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fonte:
- il Tirreno
di Pierluigi Sposato wGROSSETO È il giorno della destinazione: stamani il consiglio dei ministri si riunisce per stabilire dove il relitto della Costa Concordia debba essere ricoverato per la demolizione. La decisione all’ ordine del giorno “Provvedimento urgente per fronteggiare le emergenze” è attesa da mezza Italia e comunque in modo particolare dalla popolazione di Isola del Giglio, costretta a convivere con il mostro. E con tutte le operazioni legate ai preparativi alla rimozione, nelle quali ieri è rimasto ferito un medico 40enne, specialista in medicina iperbarica per l’ assistenza ai sub, caduto dalla scala di un rimorchiatore: ha battuto la testa procurandosi un taglio e un trauma cranico. E’ stato portato da Pegaso a Siena ma non apparirebbe grave. E forse il naufragio di Costa Concordia è servito come un insegnamento. Forse tutti gli incidenti successivi, più o meno gravi, avvenuti di recente nei mari di mezzo mondo – come quello della Triumph nel Golfo del Messico o della Carnival Dream a Saint Martin – hanno finalmente fatto alzare il livello di guardia. Perché la Carnival, il colosso della navigazione da crociera che ha sede a Miami e che include anche Costa, ha deciso di mettere mano al portafogli e investire massicciamente nella sicurezza. Come mai prima. Per migliorare le misure di sicurezza non solo nelle 24 navi omonime che solcano le rotte americane (330 milioni di dollari) ma anche, se non presenti, nelle 101 di tutto il resto della flotta (700 milioni di dollari): «to increase emergency-generator power, upgrade fire systems and reconfigure engine components», come scrive il Wall Street Journal, ripreso da Milano Finanza. Cioè per aumentare la potenza del generatore di emergenza, aggiornare i sistemi antincendio e riconfigurare i componenti del propulsore. Tre elementi cardine che nella notte tra il 13 e il 14 gennaio dell’ anno scorso non funzionarono a dovere, insieme ad altri messi in evidenza dagli esperti nominati dal gip Montesarchio nel corso dell’ incidente probatorio e, su un fronte diverso e spesso contrapposto, anche dall’ ingegner Bruno Neri nominato dal Codacons. Il generatore di emergenza non fece ciò per il quale era stato costruito, nota Neri nel libro “L’ altro volto della verità”,«a dispetto di tutti i tentativi fatti dai tecnici di macchina spediti al ponte 14 dal direttore Pilon». Eppure, aggiunge il professore, «tra le funzioni obbligatorie del generatore di emergenza c’ è anche quella di fornire energia per portare tutte le cabine degli ascensori al ponte 4, aprire le porte corrispondenti al piano per permettere il deflusso delle persone e bloccare gli ascensori». Nella perizia, gli esperti non spiegano perché tale apparecchiatura non abbia funzionato come da norme Solas: una risposta che, secondo Neri, sarebbe quanto meno dovuta ai familiari delle quattro vittime trovate all’ interno della tromba degli ascensori. Il generatore era partito ma non si era mai inserito nella rete e tutti gli impianti (dall’ illuminazione di emergenza alle porte stagne) erano stati alimentati grazie a sistemi locali di alimentazione a batteria. Secondo gli analisti citati dal Wall Street Journal, l’ intervento sarebbe finalizzato anche a migliorare l’ immagine che Carnival sta dando di sé nel mondo. «Gli eventi recenti arrivano dopo che il volume di prenotazioni di Carnival ha iniziato a rialzarsi dalla pubblicità negativa che ha avvolto la Costa Concordia». Per Carnival è arrivato insomma il momento della svolta.
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