15 Maggio 2013

Concordia, cinque patteggiano il Codacons insorge: scandaloso

Concordia, cinque patteggiano il Codacons insorge: scandaloso

 

IL PROCESSO per il disastro della Costa Concordia potrebbe concludersi in poche settimane in udienza preliminare o approdare in aula con un solo imputato: il comandante Francesco Schettino. La procura di Grosseto ha infatti accettato la richiesta di patteggiamento degli altri cinque imputati coinvolti nell’ inchiesta sul naufragio della nave da crociera, avvenuto il 13 gennaio 2012 all’ isola del Giglio e costato la vita a 32 persone, respingendo soltanto quella presentata dagli avvocati di Schettino, che però non escludono di chiedere il giudizio abbreviato. Se il gup Pietro Molino giudicherĂ  congrue le pene concordate fra la procura e i cinque imputati, alla prossima udienza, fissata per il 16 maggio, essi potranno uscire dal processo. Procura e difese hanno concordato una pena di 2 anni e 10 mesi per il capo dell’ unitĂ  di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini, imputato di concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime; di 2 anni e 6 mesi per l’ Hotel director Manrico Giampredoni (stessi reati); di 1 anno e 11 mesi per Ciro Ambrosio, primo ufficiale di coperta; di 1 anno e 8 mesi per il timoniereindonesiano Jacob Rusli Bin; di 1 anno e 6 mesi per il terzo ufficiale di coperta Silvia Coronica (tutti accusati di concorso in naufragio colposo e negli omicidi e lesioni colpose). I difensori del comandante Schettino – che è imputato anche di abbandono di persone incapaci per aver lasciato la nave mentre erano ancora a bordo, privi di assistenza, centinaia di passeggeri – avevano chiesto di patteggiare 3 anni e 4 mesi. Ma «la pena proposta – ha detto il procuratore Francesco Verusio – era ridicola, mi ha fatto sorridere e comunque non se ne parla proprio». In una nota la procura dichiara che le cinque richieste di patteggiamento «sono sicura conferma della bontĂ  dell’ impianto accusatorio»: «La Procuraritiene adeguate le pene concordate, graduate sulla base delle diverse posizioni e qualifiche dei vari imputati e del loro diverso, e in parte marginale, apporto causale alla tragedia, a fronte della gigantesca responsabilitĂ  di Francesco Schettino che li ha trascinati a fondo con sé». Nel ricordare che la procura ha definito «in tempi brevissimi» il procedimento, «nonostante la complessitĂ  della materia e la mole delle attivitĂ  di indagine», il procuratore ribadisce che il disastro è stato determinato dal «fattore umano » e che il comandante Schettino «porta il peso quasi esclusivo della impressionante catena di errori commessi». I difensori di molte persone offese contestano l’ accordo sui patteggiamenti. La procura, intanto, ha aperto un terzo fascicolo sul naufragio, dopo quello principale per la morte delle 32 persone, e quello per disastro ambientale. La terza inchiesta ipotizza il danneggiamento del patrimonio archeologico. Sotto la nave semisommersa sono presenti due relitti di epoca ellenistica mentre un terzo relitto, presso lo scoglio delle Scole, è andato completamente distrutto dopo l’ impatto della nave.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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