Comune «no slot», premio a Palazzago
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fonte:
- L`Eco di Bergamo
È tra i dieci sindaci italiani «no slot» che giovedì a Roma riceveranno il premio del Codacons «Amico del consumatore 2014». Il primo cittadino di Palazzago Michele Jacobelli non sa ancora il motivo per cui è finito nella rosa, ma di certo sa che il Comune che amministra dal 2011 è stato tra i pionieri della lotta al gioco d’ azzardo. Una serie di piccole buone pratiche messe in fila alla fine possono fare la differenza nell’ arginare un fenomeno che ha pesanti ricadute sociali, familiari e materiali. Se ne è accorta l’ associazione dei consumatori che ogni anno assegna questo riconoscimento «alle personalità del mondo civile, politico, imprenditoriale e dello spettacolo che più si sono distinte nel campo della difesa degli utenti». L’ edizione del 2014, per la prima volta, vuole premiare anche gli amministratori, e tra i dieci selezionati l’ unico bergamasco è il Comune di Palazzago, «per l’ impegno profuso nel contrasto al gioco d’ azzardo e al proliferare delle sale slot, impegno che ha prodotto una reale tutela della salute dei cittadini e una lotta concreta alla ludopatia». «Prima ancora di aderire con la delibera di Giunta, nel 2013, al documento dei Comuni bergamaschi per il contrasto alle slot – ricorda il sindaco -, appena ci siamo insediati, nel 2011, abbiamo dimostrato una particolare sensibilità a questo tema e alle conseguenze che poteva avere sulla nostra comunità». In qualche modo per reagire alle «mani legate» di una legge che prevede che sia la questura ad autorizzare l’ apertura di nuovi locali e sale gioco, l’ amministrazione ha messo in campo le iniziative che erano in suo potere. «Abbiamo inviato agli esercizi pubblici l’ elenco dei giochi proibiti ed esercitato con la nostra polizia locale i controlli sui locali con le macchinette. Abbiamo sempre dimostrato un’ attenzione particolare a questo fenomeno, perché abbiamo sotto gli occhi i danni che provoca. È stato tra i primi doveri dell’ amministrazione, quindi, tenere costantemente sotto osservazione questo tipi di locali. Un grazie va anche alle nostre parrocchie, che hanno organizzato un corso sulle dipendenze da gioco rivolto ai genitori», spiega Jacobelli. Il premio è un incoraggiamento a proseguire su questa strada. Non si sa in che cosa consista il riconoscimento, e di certo in questi tempi di chiari di luna un’ iniezione alle casse comunali non farebbe male. Ma intanto è proprio il sindaco a pagarsi di tasca propria la trasferta romana, perché è convinto che «incontrare altre persone impegnate su questo fronte, è sempre una buona occasione per mettere in comune e scambiarsi delle buone pratiche». Qualche idea, infatti, frulla già in testa al sindaco. Che annuncia: «Dopo aver concordato col dirigente scolastico le modalità, terrò io stesso delle lezioni nelle scuole elementari del paese, perché i bambini sono le prime “sentinelle” nelle famiglie e possono accorgersi subito se qualcuno in casa inizia ad avere dei comportamenti ludopatici». Allo studio dell’ ufficio Tributi, invece, c’ è anche la possibilità di agire sulla leva fiscale per disincentivare le macchinette. Le valutazioni sono in corso, ma si potrebbe arrivare a degli sconti sulle tasse locali (tipo l’ Imu) per quei commercianti che scelgono di essere «slot free», cioé liberi dalle macchinette. •
benedetta ravizza
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