Comune, acqua sul fuoco dopo il raid «Insulti? No, vigili urbani rispettati»
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fonte:
- Quotidiano di Puglia
Leccese al volante e insulto ricorrente contro i vigili che fanno i controlli? Il giorno dopo l’attentato incendiario contro l’auto della vigilessa Alessandra Lezzi (secondo la sua ricostruzione per motivi ritorsivi) è dibattito sullo sfogo dell’agente di Polizia municipale sui comportamenti poco ortodossi, diciamo così, degli automobilisti nei confronti della categoria. Di ieri mattina la presa di posizione del vicesindaco e assessore al ramo, Sergio Signore, che esprime solidarietà alla vigilessa e gratitudine di tutta l’amministrazione al corpo, auspicando che i responsabili del gesto vengano quanto prima identificati e puniti. Ma è un altro l’aspetto più importante: che non si dica che tra leccesi e vigili le cose non vadano come dovrebbero andare. «Il rapporto tra la Polizia Locale e i leccesi non è un rapporto conflittuale – dice Signore alla professionalità degli agenti corrisponde da parte della stragrande maggioranza dei cittadini il rispetto delle leggi, dei regolamenti e delle persone che indossano la divisa». E qui scattano i distinguo. Perché ad esempio Alessandro Presicce, presidente di Adoc Lecce, condivide, ma in parte. «Ci capita spesso di relazionarci con il comando di Lecce per risolvere situazioni anche complicate, devo dire che mai e poi mai abbiamo incontrato arroganza o mancanza di rispetto tra gli operatori anche per casi difficili – spiega Presicce d’altronde nell’arena della strada può accadere di tutto. Si tratta di casi isolati, ma a volte l’automobilista pensa che la città sia solo sua. E questo avviene quotidianamente con il parcheggio in doppia fila, sulle strisce pedonali, sui posti riservati ai disabili, come abbiamo anche cercato di far notare in passato con le nostre “multe morali”. E’ una guerra senza quartiere contro gli indisciplinati del parcheggio, ritengo di poter dire che spesso protagoniste di questi episodi sono persone che non vivono a Lecce, che magari ci vengono per lavoro e non si preoccupano dell’effetto sulla città». Non solo. C’è dell’altro «Ci siamo più volte chiesti perché a Lecce il Codice della strada venga violato più spesso che in altri luoghi. Forse le infrastrutture stesse suggeriscono comportamenti poco ortodossi – prosegue Presicce lo dice anche il dato macroscopico delle multe che non dipende dal fatto che i vigili siano cattivi quanto dal particolare che per un mix di ragioni storico- la città si trova appunto a fronteggiare ogni giorno situazioni impensate. Come se ne esce? Migliorando il lavoro dei vigili da una parte e l’educazione stradale dei leccesi dall’altra l’amministrazione deve intervenire puntualmente su questo. Avete mai osservato ad esempio lo stato della segnaletica stradale? Pessimo, a volte». Sul punto è categorico anche Piero Mongelli, responsabile dell’ufficio legale provinciale di Codacons: «Lecce è una città indisciplinata e la conflittualità tra vigili e automobilisti la registriamo quotidianamente, ma questo avviene perché la gestione del traffico è talmente caotica e al di fuori delle regole da aumentare a dismisura lo stress generale, della Polizia municipale e dei cittadini. Esempio: di recente sono stati installati sei autovelox con photored sugli incroci, ma le relative canalizzazioni sono fantasiose e prive di indicazioni regolamentari». Anche le piste ciclabili, conclude Mongelli, «non sono a norma e creano grande disagio a chi guida. Il parcheggio sotto l’Enel per esempio? Inaugurato quattro volte e mai attivato. Le multe vanno fatte pure, ma quando i cittadini possono usufruire di servizi adeguati. Invece, pur con tutta la solidarietà alla vigilessa sembra quasi che si faccia la guerra ai cittadini».
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