17 Maggio 2016

Comunali, il governo ci ripensa. Alfano: “Si voterà in un solo giorno. Anche al referendum”

Comunali, il governo ci ripensa. Alfano: “Si voterà in un solo giorno. Anche al referendum”
Il
ministro dell’ Interno in Cdm: “Avevo proposto l’ estensione su istanza
di partiti d’ opposizione che poi ne hanno approfittato per
attaccarci”. Sulla spesa del giorno in più: “Ci sarebbe stato un
incremento di circa 5 milioni di euro per le amministrative e di 18 per
il referendum”. Salvini: “Renzi teme anche la sua ombra”

ROMA – “Si voterà solo domenica. Non ci saranno date aggiuntive, lasciamo le cose come stanno”. Così il ministro dell’ Interno Angelino Alfano, durante il Consiglio dei ministri, sul voto delle elezioni comunali che resta fissato per il solo 5 giugno, aggiungendo che anche il referendum sulle riforme costituzionali del prossimo ottobre si svolgerà in un unico giorno. Rientra, dunque, la prospettiva di un voto spalmato su due giorni che, in presenza di un sacrificio sui costi, avrebbe dovuto favorire una maggiore affluenza alle urne . SPECIALE Comunali 2016, tutte le città al voto “Di fronte a tante polemiche pretestuose e strumentali – ha dichiarato il Cdm Alfano -, sia riguardo i costi sia riguardo a chissà quali strategie occulte che sarebbero state alla base di questa mia iniziativa, valuto opportuno lasciare le cose così come stanno” con urne aperte per le amministrative solo nella giornata di domenica. “Inoltre, in particolare sui numeri – ha sottolineato – è bene precisare che la spesa in più non sarebbe stata di 120 milioni di euro, ma l’ incremento sarebbe stato di circa 5 milioni di euro per le amministrative e di circa 18 per il referendum”. SCHEDA I costi del giorno in più Il ministro ha poi ricordato di aver ” proposto l’ estensione del voto sia al lunedì di questo turno amministrativo che a quello della consultazione referendaria, e ovviamente per tutte le elezioni a seguire, per andare incontro a un’ istanza che mi veniva rappresentata da più parti e cioè di ampliare la partecipazione al voto e ridurre i rischi di astensione dalle urne. Esigenza che, tra l’ altro, mi era stata rappresentata in prima battuta proprio da quei partiti di opposizione che, in questi giorni, ne hanno poi approfittato per attaccare il governo su presunte paure presenti e future”. Su costi del giorno in più si era espresso negativamente anche l’ ex premier Enrico Letta , a cui si deve l’ introduzione nel 2013 del giorno unico del voto. Dopo la comunicazione di Alfano, Letta commenta su Twitter. E alla fine ha prevalso il buon senso. E il rispetto delle regole. Meglio così. #Votosoloinungiorno #electionday . – Enrico Letta (@EnricoLetta) 16 maggio 2016 La marcia indietro del governo è duramente attaccata dalle opposizioni. il leader della Lega , Matteo Salvini : “E’ un governo che riesce a cambiare idea ogni mezz’ ora, mi dispiace perché più cittadini partecipano ed è meglio per la democrazia. Renzi ormai ha paura anche della sua ombra, vorrà dire che vinceremo in un solo giorno”. Da Forza Italia , caustico tweet di Renato Brunetta , capogruppo alla Camera. Caos totale governo.Contrordine al contrordine.A questo punto TSO per tutti,da Renzi ad Alfano.Italiani sapranno giudicare questi dilettanti – Renato Brunetta (@renatobrunetta) 16 maggio 2016 La portavoce di Ncd Valentina Castaldini e la deputata di Area Popolare Paola Binetti spiegano la decisione di Alfano come la risposta a una “opposizione irresponsabile” e alle sue “strumentalizzazioni”, animate dal “sospetto che la maggioranza ampliasse i margini di tempo, avendo paura di possibili risultati negativi” e sottolineando “l’ inopportunità dei costi aggiuntivi”. Interviene anche il presidente del Pd, Matteo Orfini , a Sesto Fiorentino per sostenere il candidato sindaco dem Lorenzo Zambini: “Non avrei avuto nulla in contrario a votare anche lunedì. Tanto più dopo un ponte, strumenti che consentano più possibilità di voto non vanno demonizzati e non si può valutare tutto in base ai costi. La democrazia ha un costo e se uno vuole risparmiare non si vota proprio, ma non sarebbe auspicabile. E’ stata fatta una scelta diversa, si è deciso di votare solo domenica: va bene lo stesso. Nel momento in cui si aprono polemiche, probabilmente è giusto così”. Quanto ai diretti interessati, il candidato sindaco di Roma per il Pd a Roma, Roberto Giachetti , si dice “francamente è assolutamente Indifferente. Io avevo detto che qualunque fosse stata la decisione sarebbe andata bene. Penso che il nostro compito sia quello di parlare con i romani, ovviamente convincerli delle nostre proposte e di farli venire a votare perchè sono convinti”. Alfio Marchini , su cui alla fine ha puntato anche Berlusconi dopo averci provato con Bertolaso e pur di sottrarsi alla tenaglia Meloni-Salvini, non considera il voto nel giorno singolo un vantaggio, “assolutamente. C’ è il combinato del voto unico e di Fassina che non c’ è. Come direbbe Andreotti ‘a pensar male si fa peccato ma ogni tanto ci si prende’”, dichiara durante Otto e mezzo su La7, “organizzeremo dei tir”. Giuseppe Sala , il corsa a Milano per il centrosinistra: “Sono soddisfatto, non tanto per calcolo, ma perché così ci allineiamo all’ Europa. Si è votato in un giorno solo a Parigi, Londra, Berlino e Madrid, mi sembra giusto anche da noi”. “Vedo che le perplessità di Sala hanno convinto il governo a rinunciare a questa cosa” commenta il rivale Stefano Parisi , candidato sindaco del centrodestra, “mi sembra sempre più evidente che il governo stia facendo la campagna elettorale per il candidato del centrosinistra, penso che questo sia istituzionalmente molto grave”. Toni ben più duri da Gianluca Corrado , candidato sindaco a Milano per il Movimento 5 Stelle: “Anche se in corsa, ci sarebbe stata l’ opportunità di porre rimedio alla scelta di fissare le elezioni in una domenica di ponte, il primo della stagione estiva. Ulteriore dimostrazione che in Italia sia destra che sinistra non sono interessate ad aumentare la partecipazione” ma è “l’ astensionismo l’ obiettivo di tutte le forze politiche, ad eccezione del M5s”. In perfetto stile l’ attacco al governo di Paolo Grimoldi , deputato e segretario della Lega Lombarda: “Sarà contento il candidato Pd a Milano, Giuseppe Sala, che nei giorni scorsi si era lamentato per il rischio che troppa gente andasse a votare. Detto fatto. Alfano non conta niente e si è calato le braghe come al solito”. Corrado Passera , leader civico e promotore della Lista civica Parisi per una Milano Unica: “Pessima notizia perché significa che la paura di Renzi ha prevalso sull’ interesse dei cittadini. I milanesi sapranno sventare questo estremo tentativo di mantenere questa maggioranza a Palazzo Marino”. Sempre da Milano, laconico Marco Cappato , candidato sindaco per i Radicali: “La partecipazione andrebbe agevolata sempre, anche quando si votano i referendum, e senza cambiare le regole in corsa secondo convenienza”. Ancora da Forza Italia, Osvaldo Napoli e Deborah Bergamini cavalcano un unico, semplice argomento: “A Renzi sta bene così. Non essendo stato mai eletto alla carica che ricopre con gran clamore ma con scarsa utilità per il Paese, l’ idea di avere tante schede nelle urne lo spaventa”. Alessandro Cattaneo rimpiange l’ occasione persa per “incentivare la partecipazione al voto e non promuovere l’ astensionismo”. Indirettamente, replica il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa , definendo “incomprensibile” l’ atteggiamento di una parte dell’ opposizione. “Hanno rifiutato la mano tesa da Alfano, a fronte di una richiesta che loro stessi avevano avanzato, preferendo polemizzare sempre e comunque. Bene ha fatto Alfano ad assumere questa posizione chiara e netta”. Critico anche il Codacons , che ricordando di aver presentato ricorso al Consiglio di Stato “per far votare i cittadini anche nella giornata di lunedì 6 o spostare le elezioni al 12 giugno” giudica “pessima” la retromarcia del governo. “Hanno vinto coloro che non vogliono gli italiani alle urne”, afferma il presidente Carlo Rienzi , candidato a sindaco di Roma, “prevedere il voto anche nella giornata di lunedì avrebbe fatto incrementare fino al più 20% il numero dei cittadini alle urne, considerata la presenza del ponte del 2 giugno che impedirà materialmente a molti elettori di poter esprimere la propria preferenza”.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this