Commercio: Codacons, e’ crisi consumi, aumento Iva sarebbe fine
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fonte:
- AGI
(AGI) – Roma, 26 set. – “E’ la prova del nove che questa crisi e’, per l’Italia, una crisi di consumi e che per uscirne occorre ridare capacita’ di spesa al ceto medio, diventato oggi povero. Fino a che non si inverte questa rotta, abbassando la pressione fiscale sul 50% della popolazione piu’ povera, compensando il minor gettito o con una seria lotta all’evasione o tagliando le spese improduttive o alzando la pressione fiscale sul 50% degli italiani che stanno meglio, la crescita non potra’ ripartire”. Lo afferma il Codacons commentando i dati Istat. “E’ per questo – aggiunge – che non va aumentata l’Iva, che colpirebbe in primo luogo e piu’ pesantemente quel 50% degli italiani che sta peggio”. “Considerato che combattere l’evasione o ridurre la spesa pubblica improduttiva sono cose giuste e sacrosante, ma ormai sono diventate un alibi per ritrovarci l’Iva al 22% – sottolinea il Codacons – dato che e’ difficile credere che Saccomanni faccia una proposta credibile in 4 giorni quando non l’ha fatta in 5 mesi, proponiamo aumenti di tasse in sostituzione dell’Iva: aggirare la sentenza della Corte costituzionale su mega pensioni e stipendi pubblici con un aumento una tantum dell’aliquota Irpef del 43% per chi guadagna piu’ di 90.000 euro; aumento della tassazione delle rendite finanziarie, che con il 20% e’ tra le piu’ basse d’Europa; aumento dell’aliquota base Imu per chi ha piu’ di 3 case”. (AGI) Red/Gio
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