29 Febbraio 2016

Come tutelarsi se si vende online

Come tutelarsi se si vende online
dal pagamento fino alla web reputation

Dai siti civetta alla violazione della privacy. Dai pagamenti sospetti al phishing: la tattica di rubare dati con email che ricalcano brand di portali accreditati. La compravendita online è una prassi consolidata, ma le insidie si nascondono ovunque. Soprattutto per gli utenti più giovani e (troppo) sicuri di sé quando si naviga su portali che veicolano milioni di acquisti l’ anno. Il Codacons ha redatto un vademecum per le vendite online che inizia da una lista di precauzioni da tenere a mente quando ci si avventura in aste online o siti specializzati. I fattori da considerare sono tre: garanzie della piattaforma stessa, affidabilità dei sistemi di pagamento e un controllo accurato della propria offerta. Per ridurre al minimo le incognite, il Codacons suggerisce di affidarsi solo ai portali più frequentati: da eBay a Kijiji.it, da Subito.it a Bakeca.it. Un marchio popolare non equivale a una garanzia di sicurezza, ma diminuisce la probabilità di esporsi a utenti, link e contenuti ad alto rischio. Se si parla di un sito specializzato, possono bastare alcuni accorgimenti: un primo filtro arriva dalla web reputation, la reputazione guadagnata online. I commenti del web non sono attendibili quanto una verifica diretta, ma un eccesso di pareri negativi (o di anomalie) dovrebbe far drizzare le antenne a chi sta per pubblicare dati che lo riguardano. L’ altro campanello d’ allarme scatta se il pagamento è richiesto con sistemi un po’ troppo “informali” per due utenti che non hanno mai avuto rapporti diretti, non si conoscono di persona e non godono di garanzie reciproche sulla qualità degli articoli in vendita. L’ assenza di canali istituzionali, come PayPal, è quasi sempre un allarme sulla trasparenza (e la tracciabilità) delle cifre versate. Come si legge nel documento Codacons, «i negozi on-line che accettano esclusivamente pagamenti anticipati con bonifico bancario devono essere guardati con sospetto» perché è più che probabile che l’ Iban firmato non corrisponda ad alcun conto bancario. La soglia di attenzione deve alzarsi se la vendita presuppone un incontro di persona: meglio fissare incontri in luoghi pubblici e con “testimoni”, anche per prevenire il rischio di tentativi di variazioni sulla somma stabilita. Fin qui, le tutele dall’ esterno. Ma se si parla dei diretti interessati, i venditori? Gli errori più frequenti sono presentazioni approssimative e prezzi fuori mercato. Il consiglio di Codacons è di fare un confronto con i costi medi offerti per un prodotto in condizioni analoghe: tariffe troppo elevate allontaneranno gli utenti, tariffe troppo “low cost” possono seminare sospetti sull’ affidabilità di chi vende a suo svantaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA I nostri figli hanno l’ abitudine di comprare e vendere diversi oggetti online. Ci assicurano che non c’ è nulla di anomalo, ma vorremmo comunque sapere quali sono i rischi più frequenti (e come evitarli).
alberto magnani

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