9 Luglio 2013

Colosseo, via ai lavori Marino scavalca Bray

Colosseo, via ai lavori Marino scavalca Bray

 

Il Comune annuncia l’ avvio dei restauri «tra dieci giorni»MINISTERO NON INFORMATO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRIMO CITTADINO SI ATTENDE SENTENZA CONSIGLIO DI STATO IL CASO Il restauro del Colosseo griffato Tod’ s torna prepotente all’ onore delle cronache. Stavolta ci ha pensato il sindaco Ignazio Marino che ieri, con un coup de théâtre, ha annunciato l’ inizio tra dieci giorni dei lavori dell’ attesissima operazione di salvataggio dell’ Anfiteatro Flavio. Via all’ atteso restyling per il 18 luglio. Peccato che una tale comunicazione spetterebbe al ministro per i beni culturali Massimo Bray, così come era stato concordato ormai da giorni con tutti gli uffici della Soprintendenza ai beni archeologici di Roma. E magari anche al patron della Tod’ s che mette in campo 25 milioni di euro. E peccato che ufficialmente nessuno abbia una data formalizzata sul debutto del cantiere sponsorizzato da Diego Della Valle, visto che per far partire il cantiere al Colosseo bisogna avere la certezza che entrambe le sentenze del Consiglio di Stato siano favorevoli. Già, proprio il Consiglio di Stato. Perché i giudici di Palazzo Spada devono ancora esprimersi sui ricorsi presentati dal Codacons (sulla sponsorizzazione) e dalla ditta Lucci, seconda classificata alla gara per la prima parte del restauro vinta dalla società Gherardi. LA GAFFE La gaffe diplomatica si è consumata ieri, nella cornice della Sala delle bandiere di Palazzo Senatorio, in Campidoglio, aprendo la conferenza stampa sul progetto dei Fori pedonali. Un prologo dedicato al Colosseo che ha polverizzato in un colpo solo l’ attenzione sui Fori Imperiali. «Oggi Roma Capitale consegna le aree adiacenti al Colosseo alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Tra dieci giorni partiranno i lavori di restauro del Colosseo finanziati dal gruppo Tod’ s di Diego Della Valle». Un atto amministrativo, quello del Comune, indubbiamente atteso dalla direzione del Colosseo, visto che il 20 giugno scorso la direttrice Rossella Rea commentava che «oltre alle sentenze, per partire con i lavori servono ancora la consegna temporanea dell’ area da parte del Comune di Roma e l’ autorizzazione per le emissioni acustiche che la società esecutrice deve ottenere dal Comune». E mentre il sindaco Marino annunciava l’ evento, il ministro Bray era impegnatissimo nel tavolo di confronto con i rappresentanti dei sindacati per la vertenza nazionale sui lavoratori dei Beni culturali, seduto al fianco del segretario generale Antonia Pasqua Recchia e tutti i vertici del Collegio Romano. «Se l’ ha detto Marino, sarà vero. Noi non sappiamo nulla», commentavano con un pizzico di ironia dal Ministero. E dall’ entourage di Massimo Bray non è arrivata in serata alcuna conferma, nè smentita. TEMPISTICA La perplessità appena azzardata è che l’ inquilino del Campidoglio abbia approfittato dell’ impegno di Bray per anticipare l’ evento. E conti alla mano, per quanto riguarda la tempistica, per la fase di cantierizzazione, il trasporto del materiale sul posto e il montaggio del ponteggio di 52 metri che comprenderà le prime 10 arcate coinvolte dal restauro ci vorranno quaranta giorni. Quindi, i lavori veri e propri, se si partisse veramente tra dieci giorni come dice Marino, inizierebbero a fine agosto. Ma, come specificava sempre la Rea il 20 giugno scorso, «far partire il cantiere prima di avere la certezza del Consiglio di Stato comporta il rischio di andare incontro a una perdita economica». Cosa che accadrebbe se il tribunale accogliesse anche solo uno dei due ricorsi. E allora non resta che attendere i tempi della giustizia amministrativa, anche se, appunto, la Soprintendenza è pronta per avviare la cantierizzazione. L. Lar. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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