13 Gennaio 2012

Colosseo, restauro in pericolo Della Valle pronto a lasciare

Colosseo, restauro in pericolo Della Valle pronto a lasciare

ROMA – Diego Della Valle è pronto a rescindere il contratto da 25 milioni di euro. Che vuol dire: niente sponsor, niente restauro per il Colosseo. Mister Tod’ s è andato a dirlo al ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, che l’ ha convinto ad attendere l’ esito delle verifiche «prima di maturare una decisione definitiva». In cambio l’ imprenditore ha chiesto tempi brevi, per evitare un danno all’ immagine del gruppo. Prima l’ Antitrust, poi l’ esposto del Codacons, ora un’ inchiesta della Procura e un’ altra della Corte dei Conti scattate dopo una denuncia presentata dalla Uil Beni culturali in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio. Sotto accusa i termini dell’ intesa siglata dall’ allora commissario straordinario Roberto Cecchi, ora sottosegretario ai Beni Culturali, il patron della Tod’ s e la soprintendente ai Beni Archeologici Anna Maria Moretti. Della Valle dopo l’ incontro con Ornaghi ha convocato una conferenza per spiegare le sue mosse: «Volevo ritirarmi, ho accolto l’ invito a ripensarci, condividendo l’ idea del ministro che oggi il Paese ha bisogno di credibilità e non di cose che destabilizzino l’ opinione delle persone, specie degli stranieri. Chiediamo solo che le verifiche siano fatte bene e rapidamente per non alimentare le polemiche infondate di chi vuol far credere che la nostra è un’ operazione commerciale. Le carte sono pubbliche, nessuno potrà usare l’ immagine del Colosseo a fini pubblicitari, tanto meno noi». Della Valle ha ripetuto che come Gruppo Tod’ s attraverso una onlus si limiterà a raccontare il restauro «e per 2 anni durante i cantieri potremo dire sui pannelli al piano terra che siamo sponsor unico dell’ operazione. Non abbiamo monopolizzato il Colosseo, né chiesto nulla in cambio. Dietro tutto ciò, c’ è una regia di piccolo cabotaggio cittadino ma non sono esperto dei mondi romani. Volevo essere un esempio, portarmi dietro altri imprenditori anche per situazioni come Venezia o Pompei». Infine ha ricordato che «nelle casse del ministero sono stati versati 10 milioni della fidejussione. Spero li usino quanto prima, l’ importante è salvare il monumento». Non prevede crolli strutturali dell’ Anfiteatro ma preme per la sua tutela, la direttrice del Colosseo Rossella Rea. «Bisogna intervenire sulle facciate, dove si staccano di continuo pezzi di travertino e nei sotterranei». L’ archeologa è inoltre preoccupata perché il Colosseo «non ha gli standard di decoro e accoglienza che hanno altre strutture europee. Fuori è un suk. Nel tempo ci sarà una disaffezione al monumento, questo porterà a un danno erariale». Gianni Alemanno, che convocherà Codacons e Uilbac per chiedere di ritirare i ricorsi, ringrazia «Della Valle per la pazienza e il coraggio». Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, si fa avanti: «Investa nella Valle dei Templi. Noi siamo ben lieti di accogliere il suo aiuto». RIPRODUZIONE RISERVATA.

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