14 Aprile 2013

Colosseo, Legambiente in piazza per la pedonalizzazione: “Stop alle auto”

Colosseo, Legambiente in piazza per la pedonalizzazione: “Stop alle auto”

Il restauro, i lavori della Metro C e la bagarre politica che ne consegue. Il Colosseo non trova pace in questi giorni che lo vedono al centro di “grandi manovre” che allarmano i molti preoccupati per la stabilità e conservazione del monumento simbolo della Capitale. Il cantiere per la tratta centrale della linea ‘C’ sarà avviato lunedì 15, mentre già da oggi chiuderanno i Fori Imperiali – da largo Corrado Ricci a piazza del Colosseo – per consentire la partenza del cantiere notturno della tratta T3 della Metro C che va da San Giovanni al Colosseo.

L’ESPOSTO DI ITALIA NOSTRA: “CON METRO C DANNI GRAVISSIMI” – Ieri, però, sono esplose le polemiche. L’associazione Italia Nostra denunciava infatti in un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura di Romala possiilità di “danni gravissimi ed irreversibili per il Colosseo, sia sul fronte della stabilità sia per quello legato allo smog, prodotti dal cantiere”. La denuncia riguarda poi i costi elevatissimi dell’opera. ”Le pareti del Colosseo sono già in stato estremamente precario, a causa della fortissima erosione causata dallo smog generato del traffico – scriveva l’associazione – Poi la Soprintendenza ha messo un paletto insormontabile: se non si pedonalizza prima tutta via dei Fori Imperiali non si può nemmeno parlare di indagini archeologiche e, tanto meno, di inizio lavori”. Ma non è solo una questione di “manutenzione”, quanto di stabilità vera e propria: “Non sembra esistere una garanzia assoluta – ha sottolineato Italia Nostra citando delle prescrizioni della Soprintendenza – che le fondazioni del Colosseo non vengano influenzate dai profondi rimaneggiamenti dei terreni che distano pochissime decine di metri dal monumento”. Carlo Ripa di Meana, in veste di presidente di Italia Nostra Roma, ha poi inviato una lettera al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Corrado Passera in cui ha chiesto al ministro di farsi portavoce presso il governo “su questo delicato argomento” ed avere la possibilità di fissare un incontro per discutere.
ORNAGHI: “VERIFICHE CAPILLARI, NIENTE OSTACOLI” – Immediata è stata la risposta del ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi, che minimizza: ”Roma è forse la città in cui tutte le verifiche vengono fatte nel modo più capillare possibile. Quindi credo che ancora una volta le modalità concordate e concertate siano le migliori per non dare spazio eccessivo a problemi che poi alla fine non sono tali”. A margine della presentazione di un libro, il ministro ha poi specificato: ”C’è da discutere e stabilire le modalità per evitare effetti negativi sul turismo e per questo ci vedremo con il sindaco Alemanno la prossima settimana”.
ALEMANNO: “LAVORO METICOLOSO” – Anche il primo cittadino della Capitale punta sul “lavoro meticoloso” fatto in termini archeologici e monumentali per la preparazione del cantiere. ‘Massimo rispetto – ha detto il sindaco – per le osservazioni di Italia Nostra, che non dobbiamo assolutamente sottovalutare, però lavorando insieme al ministero dobbiamo dare delle risposte chiare. Ringrazio il ministro Ornaghi per la disponibilità e ricordo che tutto il progetto della metro C è stato gestito dall’allora segretario generale del ministero, dott. Cecchi, oggi sottosegretario e che era allora commissario straordinario per la metro C proprio per affrontare i problemi di tipo archeologico e monumentale”.
BROCCOLI: “SU CANTIERI DECISIONI CONDIVISE” – “Il progetto definitivo della tratta centrale della Metro C è stato approvato con prescrizioni dal Mibac ad ottobre 2009”, ha sottolineato subito il Soprintendente capitolino ai Beni culturali Umberto Broccoli. ”Nel 2011/2012 – spiega poi – si sono svolte decine di incontri organizzati dal Commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti nelle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica, dove sono stati esaminati anche gli aspetti archeologici legati alla tratta e sono state analizzate e progettate tutte le misure di salvaguardia sui monumenti coinvolti. Nel corso del 2012, inoltre, sono state definite le problematiche legate alla viabilità, e a dicembre è stata presentata la soluzione definitiva per il cantiere di Via dei Fori imperiali – aggiunge Broccoli – Il 17 gennaio 2013 è stata analizzata la compatibilità della fascia di rispetto intorno al Colosseo (resasi necessaria seguito di una serie di distacchi di materiali dal rivestimento del monumento) e il cantiere stesso. Nella stessa riunione, la proposta di cantierizzazione presentata da Metro C è stata definitivamente approvata da tutti gli ”attori istituzionali’ presenti”.
“L’INVASIONE” DI LEGAMBIENTE PER LA PEDONALIZZAZIONE – Intanto gli attivisti di Legambiente oggi invaderanno l’area dell’Anfiteatro Flavio dalle 10 alle 17 per festeggiare le 6.400 firme raccolte e consegnate in Campidoglio lo scorso ottobre, in merito alla delibera di iniziativa popolare che chiede la pedonalizzazione della zona. Ad animare la giornata con attività di laboratorio e di animazione – dal laboratorio di cestineria alla sessione di Yoga della Risata per i più grandi – ci saranno Legambiente Garbatella, Associazione Yoga della Risata, Biciofficina e Coordinamento Roma ciclabile, T-Riciclo, Associazione Gropuis, Associazione di promozione sociale “Società Italiana” Tamburi e Cornici.
RESTAURO, MARTEDI’ CONSIGLIO DI STATO DECIDE SU RICORSO CODACONS  – Le polemiche, però, non riguardano solo il cantiere per la Metro C, ma anche il controverso progetto di restauro affidato alla sponsorizzazione di Tod’s. Martedì prossimo il Consiglio di Stato si pronuncerà in merito all’appello presentato dal Codacons contro la sentenza del Tar Lazio che rigettava il ricorso dell’associazione relativo alla vicenda Colosseo. Davanti ai giudici di Palazzo Spada il Codacons ha contestato “in particolar modo la pronuncia del Tar in merito alla legittimazione dell’associazione, ma anche la procedura seguita per l’affidamento della sponsorizzazione a Tod’s, che non ha lasciato spazio alla concorrenza di altri soggetti”. L’associazione dei consumatori ha chiesto al Consiglio di Stato “la riforma integrale della sentenza impugnata con conseguente annullamento della sponsorizzazione e del presupposto bando originariamente impugnati, provvedendo anche mediante nomina di commissario ad acta a indire una nuova procedura ai fini dell’affidamento dei lavori di ristrutturazione e, in subordine, riesaminare le proposte pervenute e non ritenute idonee”.

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