16 Aprile 2013

Colosseo, il Codacons: “Documenti contro Tod’ s”

Colosseo, il Codacons: “Documenti contro Tod’ s”

Si è tenuta martedì l’ udienza al Consiglio di Stato relativa all’ appello presentato dal Codacons per ottenere l’ annullamento della sponsorizzazione dei lavori di restauro del Colosseo. Nel corso dell’ udienza l’ associazione ha prodotto alcuni importanti documenti che sollevano pesanti dubbi circa la regolarità del contratto di sponsorizzazione a Tod’ s. In particolare il bando del 4 agosto 2010 prevedeva all’ articolo 7 che ‘La disponibilità dei diritti d’ uso è stabilita per la durata dei lavori prevista dal ‘Piano degli Interventi’, decorrente dalla data di effettiva consegna dei cantieri, e non può essere protratta oltre, anche in presenza di eventuali proroghe dei termini di esecuzione degli interventi motivatamente concesse dalla Soprintendenza vigilante’. Il gruppo Tod’ s, nel reiterare il proprio interesse a finanziare i lavori, con nota del 30 dicembre 2010 precisava nella proposta di sponsorizzazione inoltrata per suo conto dallo studio legale Bonelli Pappalardo che ‘Tale diritto di esclusiva riguarderà il periodo di esecuzione dei lavori e il biennio successivo al loro completamento’. Come fece il termine perentorio sui diritti d’ uso a passare dai due anni oltre il termine dei lavori ai due anni oltre la fine dei lavori più ulteriori 15 attuali? Chi è intervenuto tra il 30 dicembre 2010 e il 21 gennaio 2011 ad inserire nel contratto di sponsorizzazione l’ associazione ‘Amici del Colosseo’ facendo lievitare gli anni di uso esclusivo dei diritti sul monumento ed enormemente il valore del contratto?”. Così in una nota il Codacons. “Non solo – si legge nel comunicato diramato dall’ associazione dei consumatori – Con le note n. 268 e 269 del 10.01.2011 la P.A. ribadiva ai concorrenti RYANAIR e FIMIT i limiti fissati dall’ art. 7 del bando. Come mai a Ryanair e Fimit non fu detto che la durata dell’ esclusiva poteva essere di oltre 15 anni dopo il termine dei lavori? L’ estensione temporale dei diritti, infatti, molto probabilmente avrebbe spinto le società a una lotta serrata per accaparrarsi i lavori di restauro del Colosseo”.

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