18 Settembre 2015

Colosseo e Fori chiusi per 3 ore, è subito polemica

Colosseo e Fori chiusi per 3 ore, è subito polemica

Vai a Roma e trovi il Colosseo e i Fori Imperiali chiusi. E’ successo stamattina a tutti i turisti che si sono messi in fila davanti a questi siti archeologici e si sono trovati di fronte un cartello che indicava una chiusura di 3 ore, causa assemblea sindacale. Ed è subito polemica: i siti archeologici più importanti della Capitale non possono restare chiusi perché sono simboli della città e non si può dare quest’immagine ai turisti. Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è subito intervenuto annunciando che d’accordo con il premier Matteo Renzi proporrà oggi in Consiglio dei Ministri di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali.

colosseoA parte il fatto che sul cartello fuori dai siti, nella traduzione in inglese, c’era anche un errore d’orario e si capiva che la chiusura sarebbe durata fino alle 23, la notizia del Colosseo chiuso per assemblea sindacale è subito balzata agli “onori” della cronaca. E mentre dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica precisano che “non si è trattato di chiusure ma di aperture ritardate”, le reazioni da parte di chi difende gli interessi dei turisti e dei cittadini, in generale, sono un po’ più pesanti.

“Quanto avvenuto oggi a Roma è una vergogna che crea un danno enorme all’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – I turisti hanno subito disagi inaccettabili non solo per la chiusura del Colosseo e di altre importanti aree culturali, ma per la carenza di informazioni rese e per gli evidenti errori nella comunicazione – spiega Rienzi – Una figuraccia per Roma agli occhi del mondo, di cui qualcuno dovrà farsi carico. Non è pensabile che siti così importanti vengano chiusi quando i lavoratori decidono di scioperare o indire assemblee: per questo chiediamo l’intervento dell’Esercito, attraverso un nucleo appositamente adibito a garantire l’apertura di monumenti e siti archeologici anche in assenza dei lavoratori”.

“Non è la prima volta che, per motivi sindacali, dinanzi ai siti archelogici di maggior richiamo del nostro paese quali Colosseo e Fori, si fanno trovare le porte chiuse senza preavviso a code di visitatori provenienti da tutto il mondo per conoscere l’Italia. Ci vuole un codice che rispetti di più i nostri turisti – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Non è pensabile che ci si possa trovare ancora di fronte a simili disagi. Invece che una gradevole fruizione delle bellezze storiche, abbiamo regalato ai visitatori una mattinata di caos. Il settore del Turismo subisce oggi l’ennesimo colpo nonostante abbia tutti i requisiti e i numeri per aumentare il Pil della nostra economia. Come ho già avuto modo di sottolinare, è incalcolabile il danno di immagine che simili disagi provocano all’Italia”.

“C’è da sperare – conclude Bocca- che si faccia uno sforzo comune per evitare che si ripetano episodi analoghi e che il Governo non sottovaluti questo problema”.

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