Colosseo, Della Valle aspetta
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fonte:
- La Stampa
il ministro gli chiede di non ritirare l’ offerta di sponsorizzazione ma i sindacati e il codacons lo attaccano
E’ un Diego Della Valle amareggiato quello che si presenta in conferenza stampa al termine di una giornata iniziata con un incontro con Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni Culturali, per rinunciare all’ operazione di restauro del Colosseo dopo i freni posti nei giorni scorsi dall’ Antitrust e dalla Procura. Quando gli annuncia la sua decisione il ministro gli chiede di ripensarci. Ne parlano. Gli argomenti sono molti, dall’ interesse dell’ Italia a non farsi sfuggire l’ occasione offerta dall’ imprenditore, al desiderio del nuovo governo di non fare una pessima figura nel mondo. Oltretutto il gruppo Tod’ s ha già versato al Ministero dei Beni culturali 10 milioni di euro dei 25 concordati e stanno per partire le procedure per i bandi. Alla fine Della Valle accetta , come racconta poche ore dopo in conferenza stampa e come potrete vedere nel filmato. Per quel che riguarda le indagini dei magistrati sulla sponsorizzazione, ribadisce che Tod’ s non è coinvolta in nessun titolo: «Non siamo interessati dalle indagini, nessuno ci ha chiesto nulla». E smentisce chi lo accusa di voler usare il Colosseo per fini commerciali: non abbiamo chiesto nulla in cambio, non c’ è alcun scambio commerciale: ho sentito e letto stupidaggini e cose ridicole». Con l’ imprenditore marchigiano si schiera Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l’ Unesco che denuncia «un problema politico» per frenare un’ operazione che invece, secondo me, come modello, quanto meno è interessante e positivo». E il sindaco di Roma Gianni Alemanno lo ringrazia. All’ attacco invece Codacons e sindacati . «Noi sappiamo bene cosa abbiamo fatto, perchè garantire la correttezza di tutte le procedure che vedono coinvolti i cittadini o i beni della collettività è il lavoro che svolgiamo da anni – spiega il Presidente dell’ associazione dei consumatori Carlo Rienzi. Mentre la Uil ricorda che il testo della Convenzione non è stato mai pubblicato.
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