22 Febbraio 2008

Col caro petrolio rischio aumenti, `Famiglie in difficoltà`

AUMENTI a catena su trasporti, latte, carne, frutta e verdura, capi d`abbigliamento. Il pericolo è in agguato e le prime avvisaglie si sono già viste. Se il petrolio vola alle stelle, tutti i prodotti sono a rischio rincaro. A tal punto che, nel complesso, Codacons stima un aumento annuo a famiglia di oltre 500 euro, tra riscaldamento (+140 euro), spesa alimentare (+100 euro), gas (+80), luce (40) e, naturalmente, auto (+150). Ma quel che spinge in alto i prezzi di un po` tutti i prodotti è il fatto che, in Italia, oltre il 90% delle merci trasportate corre su gomma. Per questo i rincari colpiscono anche i capi d`abbigliamento, i detersivi, i surgelati e perfino le ciliegie cilene. UNO DEI SETTORI più colpiti è senz`altro quello agroalimentare. Come denuncia Coldiretti, il caro-benzina grava pesantemente su produttori agricoli e allevatori. Per di più in un momento come questo. Le aziende agricole si stanno preparando a rimettere in moto i trattori per sistemare i terreni per le semine e per pulire i fossi. Il carburante è utilizzato dai produttori agricoli anche per riscaldare serre, stalle e locali per l`essiccazione dei foraggi destinati agli animali. Per questo, il rischio, concreto, è che presto il consumatore si troverà di fronte a rialzi su fiori, funghi, carne e latte, anche se prodotti in Toscana. “Tanto più che, come spesso accade quando c`è un`emergenza rincari – sottolinea Silvia Bartolini, presidente di Codacons Toscana – si scatenano delle ondate speculative“. “Con l`aumento della benzina – prosegue – ci aspettiamo rincari anche sui servizi e su tutti i sistemi di trasporto“. E FANNO paura le ricadute sull`economia della famiglia. “Basta – si legge in una nota di Federconsumatori Toscana – con i soliti aumenti che non si convertono mai in riduzioni quando il petrolio varia al ribasso. Con la benzina che sfonda quota 1,40, ci saranno ricadute per ogni pieno di benzina pari a 3 euro in più al mese, cioè 36 euro l`anno. Ma se si calcola l`aumento complessivo, da febbraio 2007 a febbraio 2008, siamo già a 216 euro in più per i pieni di benzina“. L`associazione ha in mente la ricetta per cercare di arginare gli aumenti indiscriminati. Intanto con l`apertura dei distributori negli ipermercati, ma anche con la cancellazione delle iniziative promozionali da trasformare in sconti o buoni benzina. Secondo Federconsumatori, utilizzando un sistema di accorgimenti, solo nel settore della distribuzione, si possono risparmiare in media per ogni litro di carburante 12-13 centesimi. “La ricaduta di tale risparmio – si legge nella nota dell`associazione – comporterebbe un inferiore esborso da parte degli automobilisti di 6 euro ogni pieno di benzina, pari a 144 euro all`anno“.

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