Codacons: Toninelli revochi concessione a Sac su aeroporto Catania
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fonte:
- Askanews
Roma, 4 apr. (askanews) – Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, ritiri a Sac la concessione sull’aeroporto di Catania. Lo chiede il Codacons lanciando un appello al ministro in occasione della visita a Catania del presidente dell’Enac, Nicola Zaccheo.
“Resa nota l’intenzione della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, titolare di quote della Sac per il 61,22 % del capitale sociale, di dismettere il proprio pacchetto azionario a favore di privati in assenza di qualsivoglia vincolo o limite – si legge in una nota -, il Codacons chiede al Ministro Toninelli di revocare la concessione alla Sac, qualora il trasferimento delle quote pubbliche avvenisse”.
“Il Codacons – prosegue la nota – ravvisa anche la necessità che venga indetta una nuova procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione della concessione, la cui partecipazione sia estesa anche ad operatori economici internazionali, e che il ricavato venga destinato all’integrazione, potenziamento e miglioramento delle infrastrutture siciliane, stante le condizioni di dissesto in cui versano le principali reti di collegamento dell’isola (nello specifico, le autostrade Ragusa – Catania, Catania – Messina, Catania – Palermo, Messina – Palermo)”.
L’associazione inoltre “invita il Ministro Toninelli a verificare e prendere contezza dell’ingente quantità di risorse economiche che negli anni la Società Aeroporto Catania ha ricevuto da parte della Regione Siciliana, senz’ombra di dubbio superiore rispetto alle somme stanziate da parte della Camera di Commercio per l’ottimizzazione della gestione del servizio (pari a 150 mila euro). Difatti, la Regione Siciliana non solo avrebbe investito nella Sac Spa(prima Asac) circa 300 milioni di euro e finanziato la Soaco con più di 5 milioni di euro, ma avrebbe anche concesso dei contributi a fondo perduto di circa 100 mila euro per la costruzione dell’aerostazione attualmente usata dalla Sac Spa e di 40 milioni di euro alla Soaco per la costruzione dell’aerostazione di Comiso”.
“Da questo scenario sembra prospettabile il rischio che, a seguito della dismissione delle quote di maggioranza a favore di privati – conclude il Codacons -, i soci della Sac Spa possano incassare il ricavato della vendita di un bene costruito con fondi pubblici e, conseguentemente, destinarli a fini estranei rispetto a quelli di pubblica utilità”.
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