16 Luglio 2013

Codacons: «Se accuse provate, chiederemo i danni»

Codacons: «Se accuse provate, chiederemo i danni»

 

…Il Codacons interviene nella vicenda giudiziaria che ha visto la richiesta di rinvio a giudizio per 17 indagati coinvolti nell’ inchiesta “Ghost mission” (Missioni fantasma) relativa ai rimborsi corrisposti pagati dal Comune di Lipari per missioni istituzionali svolte da vari, su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Barcellona P.G. Giorgio Nicola. Se le ipotesi della pubblica accusa si rivelassero provate saremmo innanzi all’ ennesima vicenda che si risolve ai danni delle tasche dei contribuenti ed a solo vantaggio della “casta”. “In merito a questa vicenda-dichiara l’ avvocato Antonio Cardile, Presidente provinciale del Codacons – ci riserviamo di interessare anche la Corte dei Conti ove dovesse risultare provato quello che perla Procurasi profila come un caso di sperpero di denaro pubblico. Chiederemo i danni per gli eventuali illeciti commessi a danno del Comune e dei cittadini – spiega – e in tal senso stiamo predisponendo anche le costituzione diparte civili per conto di alcuni residenti che si sonorivolti alla nostra associazione allo scopo di far valere i propri diritti di cittadini ed organizzeremo un incontro pubblico per illustrare l’ iniziativa e raccogliere le adesioni degli interessati. E’ noto che i comportamenti illegali da parte di amministratori e dirigenti comunali arrecano un evidente danno economico ai residenti, i quali sono chiamati al pagamento delle tasse e al sostentamento del Comune, che deve poi rispondere direttamente ai cittadini governati delproprio operato. Per questo interverremo -prosegue l’ avv. Cardile – nel procedimento ed invitiamo tutti gli abitanti di Lipari arivolgersi alla nostra associazione per costituirsi parte civile e chiedere i danni ai responsabili dello scandalo, ove ne sia accertata la colpevolezza nel procedimento penale incorso”. “Chiederemo alla magistratura di andare a fondo e di rendere pubbliche tutte le spese ingiustificate del Comune, così come abbiamo fatto recentemente per le spese dell’ Assemblea Regionale Siciliana – aggiunge Francesco Tanasi (Segretario nazionale del Codacons): i cittadini di Lipari e di tutta la Sicilia hanno non solo il diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi, ma anche quello di rivalersi sui responsabili di sprechi e usi impropri di denaro pubblico. Anche a seguito delle segnalazioni ricevute e di quanto apparso sugli organi di stampa locali, ci appare doveroso -conclude l’ avvocato Antonio Cardile – intervenire nella vicenda per offrire il nostro contributo per far luce sulla vicenda. Nel caso in cui fossero accertati illeciti a danno della collettività, siamo pronti a intentare la prima class action politica, allo scopo di far ottenere ai cittadini di Lipari la restituzione di soldi utilizzati per fini personali e non nell’ esercizio delle funzioni istituzionali”. (*BL*)

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