CODACONS SCRIVE A FIORELLO: NESSUNA CENSURA MA UN AIUTO PER EVITARE LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI CHE ESALTANO I CRIMINI
Caro Fiorello,
lo sappiamo che se gli indagati non andassero più nelle trasmissioni tv, queste potrebbero anche chiudere, ma il problema non è questo.
Quando si invitano in tv indagati per reati commessi ai danni di 300mila cittadini, ciò che noi chiediamo è che sia presente nel dibattito una controparte (un giurista, un magistrato, ecc.) che esponga i motivi per cui una certa attività è illegittima. Se il palco televisivo, in questo caso quello di Fabio Fazio, diventa solo una vetrina per consentire alla Ferragni di dire quanto è stata brava e corretta nel fare quel che ha fatto, senza alcun contraddittorio, si rischia una istigazione a delinquere, che non fa certo bene ai telespettatori.
Non si tratta di impedire una trasmissione, ma di portare al pubblico entrambe le posizioni: quelle di chi accusa e quelle di chi si difende. Questa è elementare democrazia e partecipazione pluralistica dell’informazione.
Carlo Rienzi
Presidente Codacons
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