Codacons: scommesse a rischio
-
fonte:
- Corriere della Sera
La società che gestisce la Tris: se va avanti di questo passo potremo perdere giocatori
ROMA – Doccia gelata sul mondo degli ippodromi. Di fronte alla possibilità di un ennesimo scandalo doping i dirigenti del settore si chiudono sulla difensiva: «Se un incidente d` auto capita davanti a un ippodromo, subito la polizia pensa che ci sia dietro il giro delle scommesse clandestine», ironizza l` avvocato Angelo Pettinari, presidente di Sara Bet, la società che gestisce le scommesse Tris. Pettinari teme che il ripetersi delle sanzioni nei confronti di allenatori e veterinari disonesti, possa incidere sul volume delle scommesse: «Nei casi precedenti, l` anno scorso e nel ` 99, la flessione è stata minima ma a lungo termine gli scommettitori potrebbero rivolgersi altrove». Attualmente soltanto le scommesse Tris, quelle dove si punta sui primi tre arrivati di una corsa di cavalli, fatturano più di 500 milioni di euro all` anno. Un impero al quale l` Unire (Unione nazionale incremento razze equine), non vuole rinunciare: «Siamo impegnati in prima fila nella lotta al doping – assic ura il segretario generale dell` Unire, Aldo Testa -. Ma non dobbiamo dimenticare che in Italia si fanno 22 mila corse all` anno, ognuna di 9 cavalli. Controllarli tutti è impossibile perché i nostri laboratori di Settimo Milanese possono fare al mas simo 25 mila analisi all` anno». Attualmente il controllo su tutti i concorrenti viene fatto solo per i gran premi e le corse Tris, nelle altre il test viene fatto soltanto a uno dei primi tre. «Quando un cavallo viene trovato positivo – spiega Testa – la giustizia sportiva può procedere alla radiazione del cavallo e degli allenatori, alla sospensione per un giorno o per diversi mesi. Vengono decise anche sanzioni pecuniarie fino a qualche migliaio di euro. Ma sul piano delle scommesse il risult ato valido rimane quello convalidato dal giudice sul campo». Una regola indigesta per il popolo degli scommettitori, che il Codacons (Coordinamento delle associazioni dei consumatori), si prepara a organizzare. «Dopo la vittoria negata a Barrichello in Formula uno, abbiamo fatto ricorso al Tar per impedire che si accettino scommesse sui singoli piloti. Adesso ci occuperemo delle scommesse sui cavalli. Gli scommettitori devono sempre conservare il tagliando e fare ricorso al giudice di pace quand o un cavallo vincitore risulta dopato. Così gli allenatori disonesti, oltre alla causa penale per frode sportiva, dovranno affrontare migliaia di cause civili». Ma secondo Ciro Troiano, della Lega antivivisezione (Lav), per scoraggiare il doping nell ` ippica bisogna anche modificare la legge 376/2000: «Prevede sanzioni penali solo per gli atleti che fanno uso di sostanze dopanti, ma non per chi droga gli animali da competizione».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- VARIE
-
Tags: aldo testa, angelo pettinari, barrichello, cavalli, ciro troiano, doping, Formula Uno, ippodromi, lav, sara bet, Scommesse, unire