Molti nomi altoatesini spiccano tra le firme sulla petizione nazionale con cui si chiede al Codacons di ritirare tutte le copie del calendario «Italienza». Una raccolta di scatti in bianco- di giovani modelle nude, con la sola mascherina tricolore a coprirle, sulla quale è divampata la bufera. Lo scopo dell’associazione consumatori era inneggiare alla resilienza delle donne durante la pandemia, ma ha scatenato l’indignazione «per le immagini e i codici comunicativi utilizzati». In calce alla lettera, i nomi di Ulrike Oberhammer, presidente del Comitato provinciale pari opportunità, Sissi Prader, direttrice del Museo delle donne di Merano, Nadia Mazzardis, presidente del comitato «Se non ora quando» che si schiera contro «questa sorta di Miss Italia camuffata da calendario». Secondo Mazzardis «la resilienza le italiane l’hanno dimostrata in altra maniera. Siamo la categoria sociale che più ha subito la disoccupazione, abbiamo gestito lo smart working e la didattica a distanza dei figli molto più dei padri. Citerei le donne impiegate in ospedali, rsa, supermercati, imprese di pulizie. Il valore della donna non è nel corpo ma nelle sue azioni — precisa Mazzardis –. Il tema è quello della rappresentazione femminile ma anche dell’esempio alle giovani bersagliate da modelli di perfezione che generano complessi e disturbi alimentari». (S.M.C Sen.)

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