CODACONS-FEDEZ, LA STORIA INFINITA
Il Tribunale di Roma riconosce “licenza di offendere” a chiunque sia incline alla provocazione. Questo l’incredibile contenuto della sentenza emessa dal Tribunale di Roma nella causa che vedeva contrapposti Codacons e Fedez, accusato di diffamazione nei confronti dell’associazione.
Si legge infatti nella sentenza del giudice della XVIII sezione civile, Cecilia Pratesi:
“l’apprezzamento della effettiva offensività di determinate espressioni non può essere effettuato in via astratta, ma deve tener conto del contesto entro il quale avviene la comunicazione. Una espressione volgare, resa da un soggetto quale Fedez, aduso alle provocazioni implica indubbiamente un “effetto d’urto” più limitato di quelle che comporterebbe se proveniente da personaggio solitamente composto ed autorevole; ed all’interno di un canale social gestito da un personaggio pubblico di tale natura, ove abitualmente è in uso un linguaggio informale, si adoperano immagini ad effetto, le espressioni utilizzate – proprio perché volutamente eccessive – perdono in certo senso di potenza, e conseguentemente la loro portata offensiva affievolisce, perché un insulto, pronunciato in un contesto di tale natura, non è effettivamente idoneo a provocare un serio turbamento, e men che meno a minare la reputazione di chicchessia […]
una espressione indubbiamente volgare come “potete andare a fare in culo”, può assumere connotati oltraggiosi se pronunciata all’interno di un contesto istituzionale, o nel corso di dibattiti (anche on line) di contenuto culturale, filosofico o politico, o ancora rivolta ad autorità costituite o a religiosi, ma può essere percepita come meramente scherzosa se pronunciata tra amici, così come è divenuta nel tempo socialmente tollerata (ad esempio) nel corso di una partita di calcio, o durante una discussione dai toni accesi, e dunque anche all’interno di una piattaforma social dai toni strettamente popolari, che non si propone certo come luogo di garbati confronti tra opinioni o dibattiti di alto profilo”.
Di seguito la sentenza:
19394641s Sentenza Pratesi nr sentenza 917-2023 del 16.01.2023
Di seguito l’istanza di revoca:
risposta 08.032023 a istanza Pratesi sentenza Fedez(1)-
Sezioni:
- Primo piano