3 Febbraio 2009

Codacons: “Ecco perché il parere è sbagliato”.

 
L’associazione continua la sua battaglia a fianco delle dipendenti dell’asilo nido. “Comune poco chiaro, rivedere la posizione”.

Sembra non placarsi la valanga di polemiche legate alla vicenda delle precarie del nido e in particolare alla richiesta di parere alla Funzione Pubblica, fatta dal Comune. Questa volta a prendere la parola è il Codacons, il cui presidente Rienzi difende a spada tratta le sue 29 assistite. “Dopo le proteste del primo cittadino circa l’affermazione relativa al parere chiesto dal Comune alla Presidenza del Consiglio – si legge in una nota del Codacons – le maestre di Viterbo replicano con i documenti e con il testo della richiesta di parere dove si dice che le educatrici hanno svolto servizio solo per 25 mesi, nonostante si ammetta che il servizio, durato anche 10 anni, è anche quello presso la cooperativa”. La nota continua: “Ecco il quesito sulla stabilizzazione del personale precario indirizzato alla Funzione pubblica. ‘Presso l’asilo nido comunale sono state assunte, con rapporto di lavoro a tempo determinato, 29 unità di personale che hanno prestato servizio nei seguenti periodi, per complessivi 25 mesi: dal 9.01.2006 al 30.06.2006; dal 5.09.2006 al 31.12.2006; dal 8.01.2007 al 30.06.2007 e dal 5.09.2007 al 30.06.2008. Il suddetto personale aveva operato anche precedentemente presso l’asilo nido comunale come socio di cooperativa, consentendo per anni di far fronte alle esigenze permanenti e strutturali dell’Amministrazione offrendo alla cittadinanza un servizio eccellente”. A questa richiesta ha risposto la Presidenza del Consiglio in modo negativo, sostenendo che il servizio (anche quello presso la cooperativa durato 10 anni) è poco essendo 25 mesi. “Si risponde alla nota del 2 settembre 2008 n. 31103 – si legge nella risposta della Funzione pubblica – con la quale questo Comune pone un quesito in merito alla possibilità di stabilizzare 29 unità di personale che hanno prestato servizio presso l’asilo nido comunale, con rapporti di lavoro a tempo determinato, per un periodo complessivo pari a 25 mesi. L’ente evidenzia altresì che il predetto personale aveva, precedentemente alla costituzione del rapporto di lavoro a tempo determinato, operato presso l’asilo nido comunale come socio di cooperativa. Il contratto non consente di raggiungere il prescritto requisito di anzianità né rilevano ai detti fini i periodi pregressi come cooperativa essendo cumulabile solo l’anzianità maturata nel quinquennio precedente all’1.1.08”. Per questo ribatte il Codacons: “O il Comune non è stato chiaro o la presidenza del Consiglio non ha ben capito: in un caso o nell’altro ora dovranno chiarire che il servizio pregresso, presso la cooperativa, altro che 25 mesi è durato semmai 25 anni. E ciò tanto più che lo stesso Comune ha confessato il diritto delle maestre nella seduta del 28.11.08”. Ecco alcuni interventi del Consiglio comunale del 28 novembre scorso a favore delle precarie. “Dall’ordine del giorno del 28.11.2008 – scrivono dal Codacons – riportiamo gli interventi di Rotelli (Pdl): ‘Tutto questo personale, fino ad ora ha lavorato sotto le dirette dipendenze dell’Amministrazione comunale, prendendo dall’Amministrazione comunale indicazioni relativamente ai turni, ai ruoli, alle modalità con le quali è espletato il lavoro. Da alcune interpretazioni, questo tipo di rapporto lavorativo, è un rapporto che loro avevano già con la cooperativa, ma di chiara e netta dipendenza non dalla cooperativa ma direttamente dall’Amministrazione comunale’”. E prosegue il consigliere Mezzetti (La Sinistra L’Arcobaleno): “L’Ordine del giorno così come era stato formulato originariamente, in cui c’è praticamente un atto di auto-accusa da parte del Consiglio, è un’assunzione di responsabilità pesante perché si dice che i lavoratori, nei primi anni, anche se dipendevano da una cooperativa affidataria del servizio, in realtà erano soggetti a modalità di lavoro assolutamente simili a quelli derivanti da un rapporto di lavoro subordinato con il Comune. Per tutti questi motivi, il rapporto di lavoro prestato presso gli asili deve considerarsi svolto presso il Comune”. Adesso si dovrà chiarire se il periodo in cooperativa è o non è valido.

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