Codacons: costo della vita, Bolzano è la più cara
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fonte:
- Corriere Alto Adige
BOLZANO – Mentre in tutta Italia l’ inflazione continua a scendere avvicinandosi sempre di più a quota zero, Bolzano mantiene il primato per quel che riguarda l’ incremento dei prezzi. Per le famiglie altoaatesine si profila dunque una stangata. Secondo i dati definitivi resi noti dall’ Istat infatti, il tasso d’ inflazione a marzo è sceso, su base tendenziale, allo 0,4 per cento, dallo 0,5 di febbraio, segnando il minimo registrato dall’ ottobre del 2009. Cifre molto diverse invece per l’ Alto Adige, che con l’ 1,1% si conferma in vetta alla classifica nazionale. Un dato, quello di Bolzano, che va ad incidere non poco sulle finanze delle famiglie altoatesine che, per quel che riguarda un nucleo di tre persone, equivale ad un’ ulteriore tassa di 497 euro su base annua. Una cifra che se equiparata ai risultati ottenuti nelle altre realtà italiane mostra come quella del capoluogo altoatesino sia una vera e propria stangata per i cittadini. Secondo il Codacons, che commenta i dati diffusi dall’ Istat, è una buona notizia che l’ inflazione sia scesa e che i prezzi siano più somiglianti all’ andamento della domanda, anche se in alcune città, come appunto Bolzano, la situazione è ben diversa dalla media nazionale. Parlando sempre di cifre, lo 0,4% italiano corrisponde ad un esborso di 134 euro all’ anno, cifra notevolmente inferiore al dato registrato in Alto Adige e più vicino a quello della città seconda in classifica, Cagliari, che si ferma allo 0,8%, equivalente a 206 euro in meno per i portafogli di una famiglia composta da tre persone. Le cose vanno invece meglio a Roma, che si ferma a quota zero, mentre a Venezia si registra addirittura il segno meno (-0,2%), che si traduce in un risparmio di 82 euro annui per i cittadini della città lagunare. Cifre che però non fanno attivare l’ allarme deflazione secondo il Codacons, in quanto «la disinflazione non fa confusa con la deflazione – si legge in una nota – Non c’ è alcun rischio che le famiglie smettano di comperare in attesa di un ulteriore calo dei prezzi, per la semplice ragione che i consumi sono già ridotti all’ osso. Gli italiani hanno finito i soldi e non arrivando a fine mese hanno dovuto limitare all’ essenziale persino l’ acquisto di beni necessari come gli alimentari». Secondo l’ associazione dei consumatori poi, i più colpiti dall’ inflazione unita alla crisi sarebbero i pensionati che «non solo non beneficeranno degli ottanta euro in più in busta paga, ma continuano a vedere sempre più eroso il loro potere d’ acquisto». M. P. RIPRODUZIONE RISERVATA.
m. p.
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