Codacons contro Malika Chalhy, arriva l’esposto per truffa a danno degli italiani
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fonte:
- Corriere Nazionale
Era riuscita a conquistare tutta l’Italia con la sua tragica storia. Una storia fatta di una famiglia che l’aveva cacciata di casa e abbandonata per via del suo orientamento sessuale. Amava Camilla e questo non andava bene. Grazie al programma Mediaset de “Le Iene” aveva fatto ascoltare a tutti gli audio di pura cattiveria di sua madre che la ripudiava. E così l’Italia intera aveva deciso di aiutare come poteva questa giovane di appena 23 anni. Poi, però, lo scandalo sulla gestione di questi soldi: Mercedes di 17.000 euro, un bulldog francese e le scottanti dichiarazioni del fratello. Ma non è finita qui: anche il Codacons contro Malika Chalhy, il quale ha reso noto un esposto per truffa aggravata ai danni degli italiani. Ecco cos’è successo nelle ultime ore.
Anche il Codacons contro Malika Chalhy, cos’è successo e cosa dice l’esposto
Pochi giorni fa, dopo un post in cui pubblicava le sue scuse per via di quanto accaduto, Malika aveva pubblicato anche una foto con una sorta di minaccia. Si tratta di un’immagine che recitava le testuali parole: “In questi giorni vi siete divertiti a sputtanarmi, da lunedì inizierò a divertirmi io”.
Non si sapeva a chi fossero rivolte, ma fatto sta che se adesso si visita il suo profilo Instagram questa sorta di minaccia è stata cancellata dalla ragazza. Non sappiamo il motivo di questo passo indietro, anche se è forse facile intuire il perché. Ci va pesante anche lui: nelle ultime ore è arrivato un esposto per truffa aggravata da parte del Codacons contro Malika Chalhy.
La nota associazione di consumatori, che spesso “tortura” la famiglia dei Ferragnez, parla di una truffa aggravata per via delle folli spese della ragazza coi soldi altrui. Di conseguenza, la volontà di presentare tale esposto sia alla Procura della Repubblica di Milano che a quella di Firenze. Lo scopo di questa richiesta è che venga aperta un’indagine su quanto accaduto.
Il gesto di Malika metterebbe a rischio la comunità LGBT+
Purtroppo, però, c’è da dire che per via dello scandalo delle sue spese folli ci stanno rimettendo tutti i membri della comunità LGBT+. Ovviamente, essi non hanno nulla a che vedere con quanto fatto dalla giovane 23enne, ma il suo esempio va a incidere sull’opinione pubblica e su cosa la gente possa pensare di loro.
Si ha paura, infine, che la sua storia, un esempio non affatto positivo, possa essere strumentalizzata da parte degli omofobi che screditeranno la causa della comunità. Ricordiamo di come queste persone siano ogni giorno costantemente “torturate” in ogni modo possibile.
Dagli insulti sui social alle aggressioni fisiche. Per non parlare di politici e del Vaticano che stanno facendo di tutto per non fare approvare il DDL Zan. Insomma, la storia di Malika non ha aiutato la comunità che l’ha supportata dall’inizio.
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