21 Giugno 2021

Codacons contro Fedez: “Il video di ‘Mille’ è pubblicità occulta alla Coca-Cola”

La canzone “Mille” di Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro scala inarrestabile le classifiche musicali. Il brano ad oggi è il più trasmesso e ascoltato sulle piattaforme streaming, ma contro il successo del tormentone estivo si è scagliato il Codacons, con il quale Fedez ha già avuto a che fare diverse volte in passato.

L’associazione di tutela dei consumatori denuncia “Mille” per pubblicità occulta della Coca Cola. La risposta di Fedez, ormai abituato alle contese con il Codacons, arriva nelle stories di Instagram.
Il Codacons, che ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, chiede di sanzionare il videoclip del brano “per pubblicità occulta vietata dal Codice del Consumo, e di vietare la diffusione del videoclip sulle reti televisive e sul web, e della canzone sulle radio nazionali, fino a che non sarà eliminato ogni riferimento alla Coca-Cola“, comunica il Codacons affermando che si tratta “di una pubblicità occulta a danno degli utenti, vietata dal nostro ordinamento e dalle disposizioni varate di recente dall’Antitrust in tema di videoclip musicali”.
La canzone ‘Mille’ è “accompagnata da un videoclip che è una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità camuffata da brano musicale che viola le regole disposte dall’Antitrust -scrive l’associazione- Il testo della canzone, infatti, cita più volte la nota bevanda americana“, in un videoclip “dove compare in continuazione il marchio ‘Coca-Cola’, ben visibile agli occhi degli spettatori ma senza informare gli stessi circa l’inserimento di marchi a fini commerciali all’interno del video”.
“Se da un lato è vero che tra le indicazioni contenute nella pagina di Youtube dove è stato pubblicato il videoclip si legge ‘Il filmato contiene marchi e prodotti per fini commerciali. Product Placement: Coca-Cola’ -prosegue il Codacons- è altrettanto vero che tale informazione non basta, poiché non immediatamente percepibile dagli utenti, a meno che gli stessi non vadano a cercarla tra i credits del video, e perché non compare in sovrimpressione all’inizio del videoclip, in modo da informare correttamente i consumatori”.
Ciò, secondo l’associazione dei consumatori, “in violazione delle disposizioni dell’Antitrust che solo pochi mesi fa, sollecitata dal Codacons che aveva denunciato la presenza di pubblicità occulta all’interno di alcuni video musicali, ha disposto che nei videoclip debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale, pena, in caso di inottemperanza, la sanzione pecuniaria da 10mila a 5 milioni di euro“.

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