Codacons: con l’obbligo lo Stato deve risarcire Il governo: è già così
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fonte:
- La Nuova Ferrara
ROMA. Con il varo dell’obbligo vaccinale anti-Covid per gli over50 scoppia la questione legata al consenso informato per la vaccinazione. Diventando l’immunizzazione obbligatoria, in caso di danno da vaccino, rileva il Codacons, lo Stato dovrebbe essere responsabile ma ciò non è attualmente evidenziato nel modulo da firmare. Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, tuttavia, la questione non si porrebbe poiché è già prassi che lo Sta-to provveda a indennizzare il cittadino nell’eventualità di conseguenze negative legate all’avvenuta vaccinazione. La questione però resta aperta e lo stesso Costa non esclude ulteriori provvedimenti chiarificatori, mentre i giuristi rilevano come l’obbligatorietà decisa dal governo non sia in contrasto con il dettato costituzionale. Il consenso informato firmato dai cittadini che si sottopongono al vaccino anti-Covid, sostiene il presidente Codacons Carlo Rienzi, «deve essere modificato con urgenza, pena una raffica di ricorsi in tribunale contro lo Stato. Oggi i moduli sul consenso informato firmati dai soggetti che accettano di sottoporsi a vaccinazione non prevedono responsabilità in capo allo Stato in caso di effetti collaterali, reazioni avverse gravi o danni permanenti. Questo perché la vaccinazione era, fino ad oggi, volontaria. Con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per una categoria di soggetti, gli over50, è evidente che il consenso informato in vigore finora non è più legittimo,e va modificato». E nell’attesa delle «dovute modifiche», il Codacons invita gli over50 a non firmare alcun consenso informato’. La questione è invece chiara secondo Costa che sottolinea come, «al di là di modifiche e scelte che valuteremo nei prossimi giorni, già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e si fa carico e indennizza qualora ci siano danni ai cittadini, e c’è una sentenza della Corte Costituzionale che afferma questo». Quindi, ribadisce il sottosegretario, «già oggi è così». La questione «non sussiste» anche per il giurista Amedeo Santosuosso perché, rileva, «la base del consenso informato è l’articolo 32 della Costituzione, che prevede che attraverso una legge possano essere previste limitazioni alla libertà delle persone». L’eventuale danno è comunque a carico dello Stato, ribadisce pure il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli, che sottolinea come in ogni caso se il cittadino si vaccina è tenuto a firmare il consenso informato e il medico, dal canto suo, ha l’obbligo di verificare che ciò avvenga, altrimenti «la procedura si blocca».
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