Codacons: «Che fine ha fatto il ProteggItalia?»
Le azioni di prevenzione dei dissesti idrogeologici finanziate da Roma al centro di una denuncia nei confronti della Regione, presentata in Procura a Venezia da Codacons. Il riferimento è all’ applicazione del piano ProteggItalia che, adottato a febbraio dal governo, metteva a disposizione del Veneto 29,6 milioni di euro da utilizzare per 34 interventi urgenti per contrastare frane e rischi di alluvione. Secondo quanto riferisce Codacons, nell’ elenco rientrano lavori di sistemazione idraulica della Fossa Maestra, fra Legnago e il Rodigino, per 1,75 milioni di euro, interventi sul Terrazzo, per un milione, la messa in sicurezza del Tione dei Monti a Bussolengo, Castelnuovo e Pastrengo, per 800mila euro, e del Fratta fra Pressana ed il Padovano, per 300mila euro, rafforzamenti delle sponde dell’ Adige a Terrazzo ed Albaredo, per 2,2 milioni, e nuove difese a Bussolengo, per 700mila euro. «Vogliamo sapere se la Regione ha speso tali soldi e come sono stati utilizzati i fondi», afferma Carlo Rienzi, il presidente di Codacons e ricorda che gli stanziamenti erano immediatamente utilizzabili dalle amministrazioni. L’ associazione chiede che la magistratura apra un’ inchiesta ed afferma che, se le opere non risulteranno avviate, dovrà essere negato lo stato di emergenza chiesto oggi.
lu.fi.
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