Codacons attacca sulle «classi pollaio» la Regione interviene con 165milioni
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fonte:
- Il Messaggero
PESCARA – Con una metafora che farebbe sobbalzare sulla cattedra schiere illustri di pedagogisti vengono definite «classi pollaio». Sono quelle che contengono più di 25 alunni in spazi inferiori ai 45 metri quadrati e, secondo quanto emerso da un rapporto del Ministero dell’ istruzione, finora tenuto segreto e pubblicato dal Codacons, non sarebbero in Abruzzo un’ eccezione. I numeri rivelano che sono 389 gli istituti che ospitano un numero eccessivo di studenti rispetto alle dimensioni delle stesse aule. A svelare il sovraffollamento negli edifici scolastici, prodotto dai tagli operati dalla riforma Gelmini, è stata l’ associazione per i diritti dei consumatori, che ha promosso la prima class action italiana contro la pubblica amministrazione. L’ ammissibilità del ricorso del Codacons, dichiarata dal Consiglio di Stato, ha costretto il dicastero dell’ Istruzione a pubblicare il Piano nazionale per la messa in sicurezza delle scuole. A questo punto le scuole «fuorilegge» dovranno al più presto provvedere a sanare le situazioni limite, attivandosi per formare classi che non oltrepassino il numero di alunni indicato dalla legge prima della riforma voluta dal Governo Berlusconi. «Siamo soddisfatti -dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi- per essere riusciti a costringere il Ministero a emanare il Piano di sicurezza, anche se condividiamo i tempi di attuazione, a nostro avviso troppo lunghi». Ad accogliere le rivendicazioni del Codacons, e le nuove indicazioni del Ministero, anche la Giunta regionale che annuncia l’ impiego di 165 milioni di euro provenienti dai fondi Cipe per i lavori di ristrutturazione di oltre 200 strutture scolastiche. «La situazione in Abruzzo -spiega Antonio Morgante, coordinatore della struttura di attuazione del programma di governo regionale- evidenzia una malattia comune a tutta l’ Italia. Ma intendiamo intervenire al più presto, non solo attraverso le risorse messe a disposizione dalla legge sul terremoto, ma anche con circa 10 milioni di euro dei fondi ordinari della Regione». A esultare per l’ esito della class action contro le «classi pollaio» sono anche gli insegnanti precari, che vedono riaprirsi le speranze di non essere licenziati, ipotesi che la contrazione del numero delle classi, e di conseguenza degli organici, rendeva quanto mai reale. A loro il Codacons lancia l’ invito a presentare ricorso, sull’ esempio di un gruppo di insegnanti di Trieste che hanno viste accolte dai giudici del tribunale le loro rivendicazioni sul Ministero, condannato a corrispondere ai docenti le differenze retributive maturate per effetto della ritardata assunzione. E sono già oltre cento i professori abruzzesi che hanno scelto di mobilitarsi per vedere riconosciuti i propri diritti. RIPRODUZIONE RISERVATA.
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