Codacons: ambulanza dopo un’ora e mezza Muore un anziano
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fonte:
- Il Quotidiano del Sud
di RAFFAELE SPADA LAMEZIA TERME – Un anziano è deceduto dopo aver atteso, invano, l’intervento dei medici e del 118. È successo intorno alle 18,30 di sabato: per una gravissima difficoltà respiratoria viene chiesto l’intervento del 118. Ai familiari l’operatore dichiara di non avere ambulanze disponibili in quel momento. Succede a Lamezia Terme, la più grossa città sul versante tirrenico catanzarese, in pieno centro, ad un tiro di schioppo dal palazzo di giustizia. Vista l’insistenza dei parenti dell’anziano, viene attivata la Postazione di Emergenza Territoriale di Girifalco, non proprio dietro l’angolo, oltre ad essere rassicurati sul pronto intervento della Guardia Medica… che purtroppo non è intervenuta. L’ambulanza da Girifalco arriva solo dopo 90 minuti, giusto in tempo per constatare il decesso dell’anziano.A Lamezia, dunque, in Calabria, si muore di inefficienza. È questa la lezione che deriva dalla cronaca, dopo che da anni e mesi le associazioni lamentano i disservizi dell’Asp Catanzaro e la negligenza totale sulla quarta città della Calabria, un territorio che conta oltre 120.000 abitanti, con l’età media di 45 anni e 46.173 nuclei familiari. Sulla vicenda è subito intervenuto il Codancons. «Ovviamente non sappiamo se un tempestivo intervento avesse potuto garantire la sopravvivenza al malcapitato – dichiara Francesco Di Lieto del Codacons – tuttavia è intollerabile e vergognoso che nel pieno centro di una delle più popolose città calabresi, l’ambulanza impieghi 90 minuti per prestare soccorso. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Procura di Lamezia Terme di verificare ogni responsabilità. Immaginiamo cosa può accadere se la richiesta dovesse pervenire dall’entroterra». «Abbiamo già denunciato questa situazione – conclude Di Lieto – oggi in Calabria si muore perché non ci sono ambulanze. Altrove, invece, sono i medici a mancare e, in altri casi, mancano i farmaci. Per una visita oculistica sei dirottato a Soverato.E la lista potrebbe continuare. Stiamo pagando il prezzo di una sanità depredata da lupi famelici, nel silenzio, sempre più simile alla complicità, da parte di tutta la politica regionale. Un horror gestionale che, paradossalmente, è stato lodato e ricompensato. Un sistema che festeggia nonostante si trovi sul ponte del Titanic. Mentre si balla i calabresi muoiono e medici e paramedici continuano a pagare per tutti» Sulla vicenda è prontamente intervenuta l’Asp di Catanzaro che dà la sua ricostruzione dei fatti. “La prima telefonata, di richiesta di intervento su Lamezia Terme, è arrivata alle 18.45 alla Centrale operativa del 118 e l’operatore in servizio ha attivato prontamente la Guardia medica per un codice rosso, in quanto l’ambulanza di Lamezia alle 18.26 era impegnata nel trasferimento di un altro paziente in codice rosso al Pronto Soccorso dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. Anche l’ambulanza di Falerna era impegnata, dalle 17.24, e in altro codice rosso nel Pronto Soccorso di Lamezia Terme che poi ha dovuto centralizzare. Alle 18.49 è arrivata alla Centrale operativa del 118 un’ulteriore richiesta di soccorso, e l’operatore aveva già allertato l’ambulanza di Girifalco, ché è partita alle 18.50, ed è arrivata alle 19.19 a casa del paziente, dove, purtroppo, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. Siamo vicini alla famiglia alla quale esprimiamo il nostro cordoglio”. L’attesa non è stata quindi di 90 minuti bensì 34. Tempo comunque inaccettabile per un soccorso in centro città.
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