21 Ottobre 2019

Coalizioni da costruire

Antonio Ricchio Catanzaro Veti, sospetti e alleanze incerte. A parole tutti spingono per andare alle urne il più presto possibile. Ma, al netto della propaganda, la sensazione è che rimandare al nuovo anno l’ appuntamento con le urne convenga a tutti. Potrebbe trarne benefici il governatore Mario Oliverio, al lavoro per allestire una coalizione capace di sostenere la sua volontà di ottenere dai calabresi un nuovo mandato; lo stesso discorso vale per il Pd, ormai totalmente proiettato nella costruzione di un’ alleanza con il Movimento 5 Stelle e con le altre forze politiche di centrosinistra favorevoli a voltare pagina dopo l’ esperienza Oliverio. Lo slittamento del voto a gennaio 2020, la data cerchiata in rosso resta sempre quella di domenica 26 – la stessa scelta in Emilia Romagna – visto che le norme in vigore consentono di posticipare fino a 60 giorni dopo la scadenza naturale della legislatura, potrebbe rivelarsi un toccasana anche per un centrodestra ancora alla ricerca dell’ unità perduta. La ferrea volontà di Mario Occhiuto a rimanere in campo, nonostante il deciso stop della Lega alla sua discesa in campo, potrebbe produrre conseguenze importanti nella coalizione. Non è scontato che Forza Italia, dopo aver ufficializzato il sostegno alla corsa verso la Cittadella del sindaco di Cosenza, arrivi a rompere con gli alleati pur di mantenere la linea ufficializzata nei giorni scorsi. Non va dimenticato nemmeno che alle primarie istituzionali per la selezione dei candidati alla presidenza, convocate per il 20 ottobre, nessuno ha inteso partecipare. Ci sono poi altri fattori extra politici che potrebbero favorire uno slittamento dell’ appuntamento con le urne. A gennaio dovrebbe meglio essere definito il contorno delle inchieste giudiziarie che coinvolgono Oliverio e Occhiuto. Le questioni giudiziarie si intrecciano con quelle amministrative. Già, perché il voto a gennaio consentirebbe l’ approvazione della legge di Stabilità in Consiglio regionale e scongiurerebbe il ricorso all’ esercizio provvisorio. Uno strumento, quest’ ultimo, visto come uno spauracchio da tutti i soggetti che gravitano attorno al pianeta Regione. Qualcosa in più, comunque, sulle intenzioni del governatore, l’ unico soggetto titolato ad indire le elezioni, potrebbe emergere già nella giornata di domani, quando a Palazzo Campanella tornerà a riunirsi il Consiglio regionale. Codacons all’ attacco Intanto il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti sui costi conseguenti il differimento delle elezioni regionali in Calabria. L’ associazione per la difesa dei consumatori denuncia «un immenso spreco di soldi pubblici pari a 2 milioni di euro, che si sarebbe potuto evitare se solo si fosse deciso di votare alla naturale scadenza di novembre 2019». «Bastava accorpare le consultazioni regionali – sostiene il Codacons – con le elezioni comunali del 10 novembre. Infatti in Calabria saranno ben sette i comuni chiamati al voto la seconda domenica di novembre. Tornata elettorale che riguarda ben 125mila cittadini». Il riferimento è alle elezioni in programma a Brancaleone, Cassano all’ Ionio, Cropani, Isola Capo Rizzuto, Lamezia Terme, Marina di Gioiosa Ionica e Petronà. «Si preferisce – prosegue la nota del Codacons – “tirare a campare” rimanendo aggrappati alle poltrone fino al prossimo anno, incuranti di una situazione catastrofica e dei costi che dovranno essere affrontati per soddisfare le bramosie chi vuole restare in sella anche solamente qualche in mese più del previsto». «Non è tollerabile che in una Regione dove finanche le tariffe dell’ acqua sono illegittime – aggiunge Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – si continuino ad inseguire i sondaggi spostando sempre più lontano la data del voto». La macchina organizzativa delle elezioni è molto complessa e, di conseguenza, ha dei costi che non sono certo trascurabili. Per far funzionare ogni singolo seggio, l’ associazione per la difesa dei consumatori stima un costo complessivo di oltre 7.000 euro e la Calabria ha più di 2.400 sezioni.

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