2 Settembre 2010

CLASS ACTION Codacons: “Vanno restituiti 8 milioni”

ROMA I consumatori sono partiti all’ attacco. Ora che il Consiglio di Stato ha confermato lo stop agli aumenti, devono scattare subito i rimborsi per automobilisti e pendolari. E’ questa la richiesta che arriva dal Codacons, che dei ricorsi è stata parte attiva, e dall’ Adiconsum. Lo chiedono a gran voce anche Federconsumatori e Adusbef. Ma la strada per raggiungere l’ obiettivo non sembra né facile né spianata. L’ Anas infatti ha chiarito, con un proprio comunicato, due cose essenziali: gli aumenti dei pedaggi ai 26 caselli autostradali collegati con le tangenziali di sua competenza, sono stati interrotti il 4 agosto su tutto il territorio nazionale e resteranno sospesi; per i rimborsi, però, bisognerà aspettare che il Tar del Lazio, e successivamente il Consiglio di Stato se vi sarà un ulteriore ricorso, decidano definitivamente sul merito della questione. Per ora, quindi, di rimborsi l’ Anas proprio non ne vuol parlare. E Atlantia, la società cui fa capo Austrade per l’ Italia (circa 3.600 km di rete autostradale), fa osservare che non può decidere alcunché fino a quando non arrivano precise disposizioni dall’ Anas a cui va l’ extra-pedaggio (in media 1 o 2 euro, a seconda dei veicoli e della percorrenza) entrato in vigore il 1° luglio e sospeso dal Tar il 29. Anche per questa ragione, osserva Atlantia, non vi è alcun nesso tra la decisione del Consiglio di Stato e l’ andamento al rialzo del titolo in Borsa. La domanda che tutti si fanno è quindi sempre la stessa: quando e come si potranno chiedere i rimborsi? Carlo Rienzi, presidente del Codacons, lancia un appello perché i soldi, stimati in circa 8 milioni di euro, vengano subito restituiti agli automobilisti. Altrimenti l’ associazione è pronta a lanciare una class action per ottenere la restituzione a nome di tutti i consumatori colpiti dall’ extra-tassa. «E’ un fatto di trasparenza afferma e se è vero che la cifra ipoteticamente rimborsabile la calcoliamo intorno agli 8 milioni di euro, è anche vero che in concreto si tratterà di una somma di molto inferiore. Perché spiega mentre chi ha pagato il pedaggio con moneta elettronica, dal Telepass alla Viacard, ad altre tessere o carte, ha comunque una ricevuta rappresentata dall’ estratto conto mensile, per tutti gli altri consumatori il rimborso può essere chiesto soltanto se si è conservata la ricevuta di pagamento. E quanti lo avranno fatto? Temo in pochi, purtroppo». Al momento comunque, non esiste alcun calcolo ufficiale fatto dall’ Anas o da Atlantia sui potenziali rimborsi. Nè si sa come potrebbe avvenire la restituzione dell’ extra-tassa ai consumatori che l’ hanno pagata: se presentando una richiesta ad Autostrade per l’ Italia oppure all’ Anas oppure ad un altro "sportello" appositamente indicato. E bisognerà comunque vedere cosa deciderà, nel merito (è legittimo o no il pedaggio introdotto con la Finanziaria 2011?) il Tar che fino ad ora si è pronunciato soltanto sulla richiesta di sospensiva presentata dalla Provincia di Roma, accogliendola. Ammettendo che stabilisca l’ illegittimità del prelievo, è probabile che il governo faccia ricorsa al Consiglio di Stato. I tempi, perciò potrebbero allungarsi e non di poco. Al momento il Tar del Lazio non ha ancora fissato l’ udienza necessaria: si parla dei «prossimi mesi». Realisticamente, prima di Natale. Ma se il diavolo volesse metterci la coda non è detto che non si arrivi al 2011. La cosa migliore da fare, quindi, per ora è conservare accuratamente le ricevute: degli estratti-conto nel caso del Telepass o delle carte elettroniche; degli scontrini per chi ha pagato in contanti. Fare ipotesi sulle cifre realisticamente in ballo, al momento, è un po’ imprudente. Se infatti si sa che, su tutto il territorio nazionale, è arrivata a quasi l’ 80% la percentuale degli automobilisti che paga il pedaggio su Autostrade per l’ Italia utilizzando il Telepass (oltre 7 milioni di persone), non ci sono proiezioni a livello locale (cioè nelle zone interessate ai 26 varchi). Difficilissimo poi è ipotizzare quanti abbiano conservato le ricevute di pagamento. In sintesi, non resta che attendere. RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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