Città ancora chiusa ma tornano auto e calca sulla metro dai Campi flegrei
-
fonte:
- Il Manifesto
Napoli Delle folle di potenziali untori nemmeno l’ ombra ieri mattina alla Stazione centrale di Napoli. Una pattuglia di 129 passeggeri, tutti muniti di mascherine, è rientrata in città intorno alle 13: si erano messi in viaggio da Milano alle 7.10, hanno trovato ad attenderli cento agenti di polizia più Asl e Protezione civile. Tutto intorno il deserto. Il serpentone si è incolonnato: misurazione della temperatura, consegna dell’ autocertificazione, con i dati per i controlli durante la quarantena, e poi a casa. NESSUNO CON LA FEBBRE, cosÌ non è stato necessario effettuare i test rapidi. La scena si è ripetuta alle 16.35 e poi ancora verso mezzanotte per un totale di circa 600 persone. Viaggi destinati a diventare extra lusso, denun cia il Codacons: il Frecciarossa da Milano a Napoli il 9 maggio costa 262 euro. LA FASE DUE cominciata ieri assomiglia molto alla fase uno. Molti bar hanno scelto di non aprire. Per adesso è possibile solo l’ asporto su prenotazione: si resta fuori dal locale, l’ addetto ti porta quanto ordinato ma poi non si può bere per strada, ammesso che si riesca a trovare un modo con la mascherina (obbligatoria) sul viso. Sabato scorso un barista al corso Garibaldi è stato scoperto mentre serviva i clienti da una finistrella sulla strada: esercizio chiuso per 5 giorni e clienti multati. I negozi sono ancora fermi, tranne quelli per bambino ma solo due giorni a settimana. A Chiaia molti locali hanno il cartello «Io non riapro». Nel pomeriggio protesta dei commercianti sul lungomare contro governo e regione. SI PUÒ solo andare in edicola, far macia e a fare la spesa. Ma non nei mercati: dovevano riaprire ieri ma il d -day è slittato all’ 11 maggio. Cancelli aperti ieri per la prima volta nei parchi comunali ma solo dalle 8 alle 15.30 e restano vietate le giostrine. Si può fare jogging dalle 6 alle 8.30, la gente può passeggere quando vuole intorno casa ma senza fare assembramenti. IL RITORNO DELLE AUTO è la novità. Chi si deve spostare per lavoro, e può, si organizza con mezzi propri, gli studenti sono fermi così l’ assalto ai bus non c’ è stato ma non tutto è andato liscio. «A bordo dei treni Eav (azienda regionale di trasporti ndr) zero controlli sul distanziamento sociale – la denuncia di Adolfo Vallini dell’ esecutivo Usb -. Centinaia di passeggeri ieri mattina sono stati costretti a viaggiare ammassati sulla Cumana (metro che collega i Campi flegrei con Napoli, ndr) del le 7. Chiediamo di ripristinare l’ interno servizio, oggi erogato al 60%, richiamando in servizio tutti i lavoratori in cassa integrazione». Il presidente dell’ Eav, Umberto De Gregorio, ha poi spiegato: «C’ è stato un problema su un solo treno. La capienza è di circa 400 persone, ridotta a 100 per il distanziamento sociale. Il mezzo lungo il percorso si è affollato arrivando a contenere quasi 180 persone. Da domani verrà rafforzato con una doppia composizione. Il servizio nella fascia mattutina è già al 100%». MA VALLINI spiega: «La Cumana attualmente ferma il servizio dalle 11 alle 15, cosÌ i pendolari si accalcano nelle altre corse. Non ci sono percorsi differenziati: la gente sale e scende sulla stessa banchina, affollandosi, e nessuno sorveglia. Inoltre la capienza dovrebbe essere ridotta ancora poiché un metro quadrato per persona non è sufficiente in un vagone dove le gente si muove». SERVIZIO SENZA SCOSSE per l’ Anm, azienda di mobilità del comune. Metro e funicolari funzionano con un sistema di tornelli che limita gli accessi, rispettivamente 120 e 80 passeggeri a treno. Nien te folla sui bus (max 20 persone), tranne le linee a maggior percorrenza come il 151 che collega Fuorigrotta con la Stazione centrale, in quel caso è stato necessario saltare le fermate. Ma anche qui non va tutto bene. Spiega Vallini: «I conducenti dell’ Anm a piazza Garibaldi si sono arrangiati da soli: hanno raccolto i new jersey abbandonati dalle ditte che hanno fatto il restyling della piazza e hanno creato i corridoi per l’ incarrozzamento, hanno pure comprato il nastro bianco e rosso. I dispositivi di protezione arrivano con il contagocce, una mascherina la facciamo durare 10 giorni. I bus sono sporchi: se passi un foglio sui sediolini diventa nero. La sanificazione si riduce a una spruzzata di cloro quando il mezzo torna nel deposito. Nessuno misura la temperatura ai conducenti, niente tamponi».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- TRASPORTI
-
Tags: Frecciarossa, napoli