Cirio, Parmalat, tangobond A teatro i risparmiatori truffati
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fonte:
- Lastampa.it
«Pavidità e paura tarpano bocca e mani, serve un rigurgito di dignità da parte delle persone pulite» Ricerca minuziosa La pièce di Tangram portata sul palco da Bebo Storti (nella foto) e Fabrizio Coniglio parte da un’ indagine approfondita su alcune vittime, presenti in platea «A Torino, nel caso Cirio, 300 risarcimenti integrali grazie alla collaborazione tra pm e consumatori» Il confine etico che è stato oltrepassato suscita talmente poco dolore e vergogna in chi l’ ha superato che mi fa pensare alla “banalità del male” raccontata da Hanna Arendt». È l’ accostamento inquietante con cui suor Giuliana Galli, consigliere della Compagnia di San Paolo, ha commentato il comportamento dei protagonisti degli scandali Cirio, Parmalat e bond argentini. Lo ha fatto in occasione del dibattito che ieri sera, al Carignano, è seguito allo spettacolo teatrale «Banche – un ladro in casa», a cui hanno partecipato anche il procuratore della Repubblica Gian Carlo Caselli, il deputato Marco Calgaro, l’ avvocato Bartolomeo Grippo. Bebo Storti e Fabrizio Coniglio hanno rappresentato, in forma di commedia, il dramma vissuto da tanto risparmiatori raggirati. Storie torinesi, simili a tante altre in tutta Italia, frutto di una ricerca minuziosa di Coniglio, basata su testimonianze e atti processuali. E tra il pubblico c’ erano alcune delle persone che hanno ispirato la pièce. La platea ha riso molto. Ma l’ ilarità è stata solo il mezzo per indurre commozione e riflessione. Il dibattito successivo nasce dalla volontà di non fermarsi all’ emotività dell’ indignazione per discutere di quanto accaduto e capire come evitare che riaccada. La banalità del male del libro della Arendt, ricordata da suor Giuliana, è quella dei gerarchi nazisti che commisero crimini agendo «per ordini superiori». Nelle truffe finanziarie, fatti i debiti distinguo, a eseguire le direttive delle banche che volevano disfarsi dei «titoli spazzatura» sono stati direttori di filiali e promotori, materialmente entrati nelle case dei risparmiatori. Sono diventati gente di famiglia, e col sorriso ne hanno carpito la fiducia. Per truffarli. «La paura della perdita del posto di lavoro o l’ ansia per una minaccia di trasferimento hanno fatto oltrepassare un confine etico», ha spiegato Bruno Maria Ferraro direttore con Ivana Ferri della compagnia Tangram. Confine che Caselli ha tradotto in termini giuridici: «elusione del consenso informato tramite tecniche ingannevoli». Il magistrato ha parlato dell’ esperienza torinese: «Positiva, per la sinergia tra Codacons e Procura Generale, che ha portato a un risarcimento integrale in circa 300 processi del caso Cirio; mentre a Milano, nel caso Parmalat, i rimborsi sono stati tra il 3 e il 15% delle somme perse». In tanto buio, Caselli sottolinea le «alcune pratiche virtuose da parte di banche che hanno aperto tavoli con i risparmiatori, che hanno portato a rimborsi parziali, ma significativi». Ma come superare la ferita della fiducia tradita? «Finché pavidità e paura tarperanno bocca e mani – dice suor Giuliana – saremo sempre subissati da queste notizie. Serve un rigurgito di dignità da parte di chi ha faccia e mani pulite». Suor Giuliana Galli Consigliere Compagnia di San Paolo Gian Carlo Caselli Procuratore della Repubblica di Torino.
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